L’intervento

Bimba calabrese morta per Covid a Roma, Nesci: «Non cali il silenzio, la comunità merita risposte»

La sottosegretaria: «Investire sulla sanità è una priorità non più rinviabile. Con Pnrr sarà possibile risanare medicina del territorio e ospedali»

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di Redazione
11 febbraio 2022
16:56
La piccola Ginevra morta per Covid
La piccola Ginevra morta per Covid

Sulla morte di Ginevra, deceduta per Covid a 2 anni, si faccia luce. È la sintesi dell’intervento della sottosegretaria per il Sud, Dalila Nesci: «La testimonianza del ‘Comitato cittadino ospedale di Mesoraca’, sceso in piazza con una fiaccolata per ricordare la scomparsa della piccola Ginevra – scrive in un post social- merita risposte da parte delle istituzioni».

Per la Nesci «sull’immane tragedia della bambina di soli due anni, affetta da Covid e morta dopo il trasferimento da Catanzaro a Roma, non può e non deve calare il silenzio e la rassegnazione.  Investire sulla sanità, rafforzare le infrastrutture e garantire ai cittadini i servizi essenziali – aggiunge - è una priorità non più rinviabile. In Parlamento abbiamo approvato due decreti speciali in tema di sanità per la Calabria, assegnando i fondi e gli strumenti per affrontare le criticità. Ora è necessaria la capacità manageriale per mettere a frutto queste risorse».


E ancora: «La scelta di assegnare al presidente della Regione il ruolo di commissario straordinario risponde all’obiettivo di rilanciare la sanità della Calabria. Il nostro territorio - aggiunge - può e deve uscire dall’emergenza con un’operazione di risanamento del debito sanitario, sul quale il Mef è stato da me attenzionato da tempo. Bisogna, inoltre, puntare sui profili di alta professionalità e competenza che possano supportare il riequilibrio dei conti e il rafforzamento delle strutture sanitarie».

A giudizio della Nesci: «Il supporto del Governo continua a essere massimo e la Calabria, nel suo percorso di rinascita, sarà accompagnata dalle istituzioni che ad ogni livello cooperano con la prospettiva di ripristinare un processo virtuoso di efficienza, trasparenza e qualità dei servizi. L’operazione di risanamento e potenziamento della medicina del territorio e delle strutture ospedaliere, anche nelle aree interne o più periferiche rispetto ai centri hub, può avvenire - prosegue la sottosegretaria - attraverso il corretto utilizzo delle risorse del Pnrr, di quelle stanziate per l’emergenza pandemica ed anche da una necessaria riforma dei criteri di riparto del Fondo sanitario nazionale alle Regioni».

Per tanti anni, in sanità, «il mantra ‘Nord Nord Nord’ ha creato degenerazioni del sistema che hanno fatto aumentare esponenzialmente l'emigrazione sanitaria dal Sud. Oggi, politiche economiche espansive – sottolinea Nesci - hanno superato i lacci del patto di stabilità e dei tagli indiscriminati alla spending review. In questo contesto, la politica cooperante, seria e competente può finalmente lavorare a riforme profonde per il rilancio del nostro Paese. Questo Governo di unità nazionale avrà l’occasione di compartecipare alla riscrittura delle nuove regole del gioco Ue. Servirà - conclude - tutta la compattezza della politica italiana per non sprecare questa irripetibile occasione. I presidenti Draghi e Mattarella rafforzeranno il ruolo dell’Italia su scala internazionale».

 

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