Brogli a Reggio, indagato l'assessore Delfino. Tra gli arrestati ancora il consigliere Castorina

NOMI | L'attuale esponente di Giunta, che non è destinatario di alcuna misura cautelare, è accusato di abuso d'ufficio nella sua qualità di presidente del Consiglio comunale nella passata consiliatura

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di Redazione
3 marzo 2021
11:57

Alterazione del voto, falsità ideologica in atto pubblico ed abuso d’ufficio. Con queste accuse, stamani, la Digos della Questura di Reggio Calabria, coordinata dalla locale Procura della Repubblica, ha eseguito un'ordinanza di custodia cautelare emessa a carico di sei persone. Nei loro confronti, il Gip presso il Tribunale della città calabrese, accogliendo le richieste della Procura della Repubblica che coordina le indagini, ha disposto la misura cautelare degli arresti domiciliari, e, in un caso, la misura interdittiva della sospensione dall’esercizio del pubblico.

Brogli elettorali a Reggio Calabria

Tra i destinatari dei provvedimenti – dopo l’inchiesta scattata nel dicembre scorso – nuovamente il consigliere comunale Antonino Castorina. Figura infatti tra le cinque persone arrestate nel secondo troncone dell'inchiesta sui brogli elettorali alle elezioni comunali del 20 e 21 settembre 2020 a Reggio Calabria.


Oltre a Castorina, che è pure ex componente del direttivo nazionale del Partito democratico, gli altri indagati fanno parte del suo entourage e c'è anche un funzionario amministrativo. A vario titolo sono accusati di diverse ipotesi di alterazione del voto, falsità ideologica in atto pubblico ed abuso d'ufficio.

I nomi 

-Castorina Antonino, arresti domiciliari
-Saraceno Giuseppe, arresti domiciliari
-D’Ascola Simone, arresti domiciliari
-Laganà Francesco, arresti domiciliari
-Morelli Antonio Fortunato, arresti domiciliari
-Covani Antonino, interdizione dai pubblici uffici

Il sistema Castorina

Si tratta dei soggetti avrebbero aiutato il consigliere comunale nel reperire le copie delle tessere elettorali che poi sono state utilizzate per far risultare il voto degli anziani che non si sono mai recati al seggio. L'indagine di oggi è il risultato dei riscontri alle dichiarazioni del presidente di seggio Carmelo Giustra, arrestato a dicembre assieme a Castorina. Ai pm e al gip che lo hanno sentito durante l'interrogatorio di garanzia, infatti, Giustra ha raccontato come è stato nominato presidente di seggio ma anche che c'era un vero e proprio "accordo con Castorina".
Proprio l'esponente politico gli aveva consegnato la nomina direttamente nella sua segreteria il venerdì prima delle elezioni. Una persona incontrata all'interno della segreteria di Castorina, invece, sempre secondo il racconto di Giustra, gli avrebbe dato una lista di nomi di anziani con i rispettivi numeri di duplicati delle tessere elettorali che egli avrebbe dovuto inserire nel registro del seggio.  

Indagato l’assessore Delfino

C'è anche l'attuale assessore comunale Demetrio Delfino fra le persone indagate a piede libero nell'inchiesta sui brogli elettorali a Reggio Calabria. Delfino, che non è destinatario di alcuna misura cautelare, è accusato di abuso d'ufficio nella sua qualità di presidente del Consiglio comunale di Reggio Calabria nella scorsa consiliatura. L'accusa riguarda l'autonomina di Antonino Castorina a componente della commissione elettorale, nomina che sarebbe stata "ratificata" con una nota a firma dell'ex presidente del consiglio comunale oggi assessore della Giunta Falcomatà.

Il sistema Castorina

Le evidenze dei riscontri effettuati, sostengono gli investigatori, convergerebbero su precise responsabilità strumentali al progetto illecito del consigliere Castorina in un contesto collaudato di emissari reperibili al bisogno, consolidato da una vasta rete di amicizie, parentele, clientelarismi. Significativa è proprio la vicenda delle sezioni numero 172 e 184 laddove l’immediata risposta alle difficoltà scaturenti dalla mancata assegnazione della presidenza aveva costretto Castorina a mettere in piedi un piano alternativo con il necessario coinvolgimento di soggetti fidati ed efficaci, ognuno per suo conto interprete di una o più mansioni assegnategli, secondo quello che è stato ricostruito come un meccanismo assai efficiente.

Tali azioni e metodi si sono concretizzati attraverso un’articolata tela di rapporti e amicizie di varia natura con i più disparati soggetti, talvolta sfruttando la loro indigenza, talaltra la loro dimensione postulante in ragione di eventuali ed indefiniti futuri favori da elargire. Per l’esecuzione delle misure in commento e delle relative perquisizioni domiciliari è stato predisposto un dispositivo con l’ausilio di personale dell’Upg e Sp, del Gabinetto Regionale della Polizia Scientifica oltre al locale Compartimento della Polizia Postale e delle Telecomunicazioni Calabria.

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