«Il coronavirus non esiste più»: bufera dopo le dichiarazioni di Zangrillo

Si accende il dibattito dopo le parole del direttore della Terapia intensiva del San Raffaele di Milano

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di Redazione
1 giugno 2020
08:36

Il nuovo coronavirus «clinicamente non esiste più» e «terrorizzare il Paese è qualcosa di cui qualcuno si deve prendere la responsabilità». 

A sostenere che il SarsCov2 abbia cambiato volto, perdendo molta della sua virulenza, è Alberto Zangrillo, direttore della terapia intensiva del San Raffaele di Milano. Parole che il presidente del Consiglio superiore di sanità e componente del comitato tecnico scientifico (Cts) Franco Locatelli: «Non posso che esprimere grande sorpresa e assoluto sconcerto per le dichiarazioni rese dal Professor Zangrillo. Basta guardare al numero di nuovi casi confermati ogni giorno per avere dimostrazione della persistente circolazione in Italia del virus». Da qui la necessità di «continuare sul percorso della responsabilità dei comportamenti individuali, da non disincentivare attraverso dichiarazioni pericolose che dimenticano il dramma vissuto in questo Paese».

Ed anche per il sottosegretario alla Salute Sandra Zampa è «un messaggio sbagliato che rischia di confondere gli italiani».

«Il virus circola ancora ed è sbagliato dare messaggi fuorvianti che non invitano alla prudenza. È indubitabilmente vero e rassicurante il fatto che la pressione sugli ospedali si sia drasticamente ridotta nelle ultime settimane. Non va scordato che questo è il risultato delle altrettanto drastiche misure di contenimento della circolazione virale adottate nel nostro Paese», dice Luca Richeldi, direttore di Pneumologia al Policlinico Gemelli di Roma e membro del Comitato tecnico-scientifico, senza citare espressamente Zangrillo. Peraltro, «è bene ricordare che la circolazione virale è un processo dinamico, per cui la gradualità e la cautela nella ripresa delle attività economiche e sociali devono rimanere la nostra priorità. Soprattutto alla luce delle riaperture del 3 giugno», afferma.


Ma che il virus non sia più lo stesso lo sostiene pure il direttore della clinica di Malattie infettive dell'ospedale San Martino di Genova Matteo Bassetti, partendo dalla sua esperienza sul campo. Il virus «potrebbe ora essere diverso: la potenza di fuoco che aveva due mesi fa non è la stessa potenza di fuoco che ha oggi».

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