Calabresi fuorisede, Iacucci: «Non ignoriamo il loro grido d’aiuto»

Il presidente della Provincia di Cosenza non ha dubbi: «Hanno diritto di tornare a casa, seguendo tutte le precauzioni del caso per evitare contagi»

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di Redazione
20 aprile 2020
17:49
Cosenza, il presidente della Provincia Iacucci
Cosenza, il presidente della Provincia Iacucci

«È il momento di pensare a come ripartire ed è giusto preoccuparsi e trovare in tempi rapidi una soluzione per tutti coloro che sono rimasti lontani dalla loro terra d’origine ed evitato la fuga da Nord a Sud». È quanto riferisce Franco Iacucci, presidente della Provincia di Cosenza, dopo l'appello dei fuorisede rimasti bloccati nelle regioni settentrionali.

«Ora – spiega - bisogna accogliere l’appello di tutti i calabresi che stanno chiedendo di poter rientrare a casa, ovviamente con le dovute precauzioni e nel rispetto delle regole tese ad evitare la diffusione del contagio del Covd-19.


Molti di loro insegnano temporaneamente al Nord e, con le scuole chiuse, si trovano sospesi come in un limbo e con spese importanti da sostenere. Così come gli universitari fuori sede, i precari e coloro che lavorano lontano dalla Calabria e che, dopo essere rimasti giudiziosamente nelle regioni del Nord Italia nei giorni più complessi dell'emergenza sanitaria, ora chiedono di rientrare nei luoghi di residenza e ricongiungersi alle proprie famiglie».

 

Un quadro allarmante: «Molti di loro – aggiunge Iacucci - vivono da tempo in condizioni di forte disagio economico e psicologico. Non dimentichiamo che l’emergenza coronavirus ha avuto e continua ad avere effetti devastanti sull’economia globale: la crisi ha fermato più della metà delle imprese presenti in Italia. Imprese che, secondo gli ultimi dati dell’Istat, danno lavoro a 7,4 milioni di persone. E tanti sono coloro che hanno perso il lavoro e ora si trovano senza reddito e senza risorse per pagare l’affitto. Non possiamo rimanere inermi al loro grido di aiuto. Proprio loro che hanno rispettato le regole, non hanno assaltato le stazioni e sono rimasti lontani dalla tentazione di scendere nella propria terra – continua - ora hanno il diritto di essere ascoltati e di poter rientrare nelle proprie case».

E ancora: «Condivido l’appello del dirigente del Liceo Classico B. Telesio, Antonio Iaconianni, promotore della petizione on line “Il diritto di tornare a casa propria” indirizzata al presidente del Consiglio Giuseppe Conte e al presidente della Regione Jole Santelli, che in poche ore ha superato le 1300 firme. Si chiede “che vengano disposte misure urgenti ed indifferibili per consentire il rientro immediato a casa di tutti gli studenti e di tutti i lavoratori, gli uni rimasti con le Università chiuse e gli altri rimasti senza lavoro, realizzando dei corridoi di sicurezza, con tutte le misure che le attuali norme prevedono, a salvaguardia della tutela di tutti”».

«Dobbiamo sostenere il loro appello, ora ci sono tutte le condizioni per poter organizzare il loro rientro a casa. Non possiamo voltare le spalle a chi ha rispettato le regole, ora lo sforzo deve essere nostro. Dunque, le istituzioni lavorino in sinergia per garantire, in massima sicurezza, il diritto di tornare a casa propria», conclude infine il presidente della Provincia di Cosenza.

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