Violenza sugli animali

Cane legato e ucciso a Crotone, il sospetto degli animalisti: «Forse gli hanno anche sparato»

VIDEO | L’animale non sarebbe stato un randagio, l’Enpa: «Questa mattina, guardando meglio a terra, abbiamo trovato dei bossoli»

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di Francesca Caiazzo
28 gennaio 2022
15:03

Potrebbe essere stato ucciso a copi d’arma da fuoco, il cane trovato morto ieri sulla riva del fiume, nei pressi di via Giovanni Paolo II, nella periferia Sud di Crotone. La presenza dell’animale senza vita è stata segnalata dall’Enpa, che ha anche sporto denuncia in Procura.

«Un'esecuzione da criminali»

«Noi pensiamo che il cane sia stato portato qui, legato al guardrail e poi ucciso selvaggiamente. Poi hanno tagliato la corda, trascinandolo nel fiume per farne sparire le tracce. Da un primo esame, riteniamo fosse un cane di proprietà e non un randagio. Questo renderebbe lo scenario ancora più inquietante, se a uccidere l’animale fosse stato il padrone» ci spiega Giuseppe Trocino, presidente dell’Enpa Crotone.


«Ieri, dopo aver chiamato la Polizia locale e il servizio veterinario, ci siamo concentrati soprattutto sul recupero dell’animale. Questa mattina, guardando meglio a terra, abbiamo trovato dei bossoli, quindi è possibile che il cane sia stato sparato. Un’esecuzione in piena regola, da criminali. Attendiamo comunque l’autopsia, che ci dirà la causa della morte» aggiunge.

A seguito del rinvenimento dei bossoli, Trocino ha allertato le forze dell’ordine e i carabinieri sono prontamente intervenuti per un primo sopralluogo.

Il secondo cane brutalmente ucciso in un mese

Quello di ieri è il secondo cane ucciso brutalmente a Crotone dopo la tragica morte di Musetto, la cagnolina mascotte del centro storico, che i residenti del quartiere ritengono sia stata uccisa da qualcuno con un petardo. «Ci sono una ignoranza e una insensibilità galoppanti, che devono essere arginate attraverso tutti gli strumenti che le istituzioni possono mettere in campo. A Crotone, però, c’è anche una sensibilità diffusa verso gli animali: una famiglia su tre ormai possiede un animale domestico. Questi sono casi isolati che devono essere individuati e gli autori puniti. Poi, bisogna educare le nuove generazioni, entrare nelle scuole e noi lo stiamo facendo. Noi cerchiamo di sensibilizzare anche i dirigenti scolastici a promuovere progetti con tutte le associazioni presenti sul territorio, finalizzati all’educazione ambientale, al rispetto degli animali e del prossimo».

Giornalista
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