Capitano Ultimo cittadino onorario di Orsomarso: «È come tornare a casa mia»

VIDEO | Durante il suo discorso, il colonnello De Caprio ha detto: «La legalità è nell'uguaglianza e nella fratellanza, tanto più ci allontaniamo da queste, tanto più ci saranno criminalità e illegalità»

di Francesca  Lagatta
13 maggio 2019
16:15
Un momento della cerimonia
Un momento della cerimonia

Metà uomo, metà leggenda, il passo sicuro, lo sguardo magnetico e penetrante di chi ha coraggio da vendere, il viso celato da una benda per tenere lontani quei malintenzionati che non gli hanno mai perdonato di aver messo fine alla lunga latitanza del capo di Cosa Nostra. Quando ieri pomeriggio il colonnello Sergio De Caprio, per tutti "Capitano Ultimo", ha fatto il suo ingresso nella chiesa San Giovanni Battista di Orsomarso per ricevere la cittadinanza onoraria per «meriti, prestigio e decoro», per qualche secondo il tempo si è fermato. Poi la banda ha cominciato a suonare l'inno dell'Italia e le centinaia di persone che la sala è riuscita a contenere sono state travolte dall'emozione. Mentre Ultimo, anche lui visibilmente commosso, ha atteso la fine dell'esecuzione musicale portandosi la mano al petto, un gesto che ripete molto spesso e che è espressione di gratitudine nei confronti del prossimo. Quindi via all'apertura della seduta straordinaria del consiglio comunale, la proposta di assegnargli la cittadinanza viene votata all'unanimità e la sala si libera in un lungo e caloroso applauso. L'uomo che a capo del Crimor ammanettò Totò Riina durante un blitz epocale del 15 gennaio 1993, ora è cittadino di Orsomarso, centro di 1200 anime ai piedi del Pollino, nel bel mezzo di una terra martoriata dalla criminalità. All'evento, moderato da Valerio Caparelli, hanno preso parte diversi rappresentanti istituzionali tra cui; Jole Santelli, vicepresidente dell'Antimafia; Franco Rossi, assessore regionale; Giuseppe Pedà, consigliere regionale; Gennaro Licursi, consigliere provinciale, nonché sindaco della città di Scalea.

La decisione nel giorno di San Valentino

La decisione, arrivata su proposta del sindaco Antonio De Caprio, è stata presa il 14 febbraio scorso, nel giorno di San Valentino, quando la giunta ha dato il via libera per l'espletamento delle pratiche burocratiche. «San Valentino è il protettore degli innamorati - ha detto il primo cittadino - e quale uomo può meglio rappresentare l'amore, verso la patria, verso la bandiera, verso la gente, se non un carabiniere innamorato del suo lavoro come lo è il colonnello De Caprio?».


«Onorato della cittadinanza»

Capitano Ultimo non nasconde la soddisfazione. «Sono cresciuto in un paese di 300 abitanti e ho visto la comunità viva, invincibile - ha detto il colonnello dell'Arma a proposito dell'onorificenza ricevuta - ho visto le persone tenersi per mano avendo la miseria, condividere la povertà, ma sempre con dignità. Quindi essere qui è come tornare a casa mia, è un grande onore per me».

«Voi un quadro, noi la cornice»

Durante la cerimonia, Capitano Ultimo ha tenuto un breve ma significativo discorso rivolgendosi alla folla. «Vi chiedo scusa se sono qui, davanti a voi, il mio posto è dietro di voi, lì dove sono quei carabinieri sulla porta, o ai lati, a fare da cornice, una cornice umile, povera, discreta, che dia l'imparzialità, perché al centro di questo quadro ci siete voi con le vostre famiglie, con i vostri sacerdoti, con le vostre associazioni, a sviluppare e a costruire, secondo la vostra autodeterminazione, quello che volete sia il vostro futuro». Ed ancora: «Vi chiedo scusa se in questi anni non siamo riusciti a garantirvi la sicurezza di cui avete diritto, però ce l'abbiamo messa tutta, questo ci tenevo a dirvelo». Infine ha concluso: «La legalità è nell'uguaglianza e nella fratellanza, tanto più ci allontaniamo da queste, tanto più ci saranno criminalità e illegalità».

La consegna delle bandiera

Nel corso dell'evento, c'è stata anche la consegna delle bandiere dell'Italia e dell'Europa al Comune di Orsomarso. L'omaggio è stato consegnato da Angelo Cosentino, uno dei calabresi nominati Cavalieri al merito della Repubblica Italiana, componente dell'omonima associazione: «Da due anni stiamo mandando avanti due progetti su tutto il territorio nazionale, uno riguarda la bandiera, l'altro i simboli e i valori della Costituzione. A volte gli enti espongono le bandiere in maniera non appropriata oppure sono logorate, strappate. Noi riteniamo che sia uno dei simboli più importanti per la nostra nazione e che debba avere il massimo rispetto. Ringrazio il sindaco per averci onorato dell'invito a questa importante manifestazione».

Il sindaco: «L'onore è nostro»

Il primo cittadino Antonio De Caprio, che solo per caso ha lo stesso cognome del colonnello, lo ha incontrato il privatamente prima della manifestazione e ne è rimasto profondamente colpito per «l'umiltà e la gratitudine mostrata nei confronti di questa comunità». Infine ha detto: «Avere qui un simbolo, un fulgido esempio di lealtà allo Stato, è per noi motivo di gioia e di orgoglio. L'onore è tutto nostro».

 

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