Anche il Cara di Crotone nel mirino di Salvini. «Ci saranno 500 migranti allo sbando»

Dopo quello di Castelnuovo di Porto altri centri di accoglienza rischiano la chiusura. La preoccupazione del sindaco della città pitagorica per il destino degli ospiti del Sant’Anna: «Queste persone vengono rimesse sul territorio e dovrebbero essere rimpatriate, ma di fatto non ottengono il rimpatrio: insomma diventano dei fantasmi»

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di Redazione
24 gennaio 2019
12:56

«L'impegno nella lotta all'immigrazione irregolare è costante». Parola di Matteo Salvini. Così il titolare del Viminale illustrando i dati 2019 ha sottolineato pure che a fronte di un calo degli arrivi aumenta il numero degli espulsi. È soddisfatto il ministro che sventola fiero i dati ribadendo il suo impegno sul futuro dei grandi centri di accoglienza. Per il leader leghista «è necessario chiuderli ed ospitare gli immigrati in centri più piccoli, più controllabili e la cui gestione risulta più efficace e trasparente. L'esempio è quanto già avvenuto in Veneto, con i centri di Cona e Bagnoli, e a Castelnuovo di Porto. Analogo impegno - ha continuato Salvini - sarà profuso per smantellare le tendopoli sorte in alcune aree urbane come Reggio Calabria e Foggia».


Entro il 31 gennaio il Cara a Castelnuovo di Porto sarà infatti completamente svuotato e chiuso. Sono già iniziati i trasferimenti in diverse regioni dei circa 500 migranti presenti. Ma Castelnuovo è solo il primo della black list dove figurerebbe anche il Cara Sant’Anna di Crotone finito nei mesi scorsi al centro di una bufera giudiziaria.


A dimostrare preoccupazione per la situazione è lo stesso sindaco della città pitagorica, Ugo Pugliese che ha sottolineato che non intende «contestare il decreto sicurezza. Non è una questione politica ma pratica». Per il primo cittadino se «i migranti perdono la protezione umanitaria, perdono anche il diritto alla permanenza e all'assistenza e quindi devono lasciare il centro. In poche parole diventano dei fantasmi sul territorio con tutti i problemi che questo può comportare. Queste persone vengono rimesse sul territorio e dovrebbero essere rimpatriate, ma di fatto non ottengono il rimpatrio: insomma diventano dei fantasmi. Se non diamo assistenza e accoglienza a queste persone – ha aggiunto Pugliese – e le abbandoniamo, rimarranno per strada creando altro genere di problemi alla collettività. C'è il rischio che vengano assoldati dalla malavita o per il lavoro nero o quant'altro, e questo mi preoccupa seriamente. La situazione è delicata, all'interno dei Cara la presenza dei migranti è organizzata e tenuta sotto controllo: una volta chiuse queste strutture non è chiaro cosa accadrà. Sono circa 500 i migranti che si riverserebbero nel territorio crotonese, allo sbando e sono preoccupato per quello che potrebbe accadere».

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