L’ex fidanzata del calciatore morto a Roseto Capo Spulico il 18 novembre 1989 è accusata di omicidio volontario premeditato in concorso con ignoti, in primo grado era stata condannata a 16 anni di reclusione
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La presentazione di una serie di eccezioni preliminari da parte della difesa ha caratterizzato la prima udienza davanti alla Corte d'assise d'appello di Catanzaro del processo per l'omicidio del calciatore del Cosenza Donato "Denis" Bergamini, di Argenta (Ferrara), morto, all'età di 27 anni lungo la statale 106 a Roseto Capo Spulico, il 18 novembre 1989. Unica imputata nel processo la ex fidanzata di Bergamini, Isabella Internò, condannata in primo grado, il primo ottobre dello scorso anno, a 16 anni di reclusione dalla Corte d'assise di Cosenza. La donna, difesa dagli avvocati Angelo Pugliese e Cataldo Intrieri, era presente all'udienza.
Gli avvocati hanno chiesto la riapertura dell’istruttoria sia per sentire nuovi testimoni che per affidare a un perito di fama internazionale il compito di fare luce sulla glicoforina. La procura generale di Catanzaro, rappresentata dal magistrato Luca Primicerio, applicato dal Csm, si è opposta.
In aula, accompagnata dai figli, anche Donata Bergamini, la sorella di Denis, che sin dal primo momento non ha creduto alla tesi del suicidio portato avanti negli anni immediatamente successivi alla morte del fratello, e che, con l'assistenza dell'avvocato Fabio Anselmo - gli altri legali di parte civile sono Alessandra Pisa e Silvia Galeone - è riuscita a fare riaprire l'inchiesta prima e a giungere ad un processo poi.
Internò è accusata di omicidio volontario premeditato in concorso con ignoti. I giudici di primo grado l'hanno condannata ad una pena inferiore a quella chiesta dai pm della Procura di Castrovillari, 23 anni, per l'esclusione dell'aggravante del mezzo venefico e della crudeltà, con la concessione delle attenuanti generiche prevalenti sulle aggravanti.
Secondo l'accusa, Bergamini fu soffocato e poi il corpo adagiato lungo la statale dove fu travolto da un camion e non si suicidò gettandosi sotto al mezzo come aveva detto all'epoca e ripetuto nel corso degli anni Isabella Internò che era con lui al momento della morte. All'udienza era presente anche la giornalista Selvaggia Lucarelli che nelle scorse settimane ha annunciato l'uscita di un podcast con un'intervista ad Internò. I familiari di Bergamini sono assistiti dall’avvocato Fabio Anselmo.

