La legale Ramona Gualtieri replica al difensore dell’ex compagna di Mario Gregoraci: «La regressione del procedimento ha effetti importanti: la difesa potrà articolare nuovi mezzi di prova e documenti»
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Il caso Gregoraci-Gentile diventa uno scontro tra legali (anche) sul colpo di scena che ha portato alla nullità della richiesta di rinvio a giudizio per Mario Gregoraci, padre della showgirl Elisabetta. Se per l’avvocato della parte offesa, l’ex compagna dell’uomo, l’esito dell’udienza è dovuto a un semplice fatto tecnico, per l’avvocato che tutela gli interessi di Gregoraci la questione è sostanziale.
Riportiamo di seguito la nota fatta pervenire alla nostra redazione.
«Al solo fine di evitare fuorvianti interpretazioni è necessario precisare che, diversamente da come paventa il Difensore della Signora Gentile la nullità è assoluta per come prevede il codice di rito. Non "solo un'omissione di notifica" ma la regressione del procedimento nella fase delle indagini preliminari con la conseguente possibilità di svolgere nuove attività investigative e/o difensive. Ed infatti, la nuova richiesta di rinvio a giudizio potrà essere effettuata soltanto dopo aver formalizzato e notificato l'avviso conclusioni delle indagini con facoltà per l'indagato di essere interrogato e/o produrre memorie e documenti. Da qui l'importanza degli effetti che derivano dalla regressione del procedimento una volta che la difesa è rimessa nelle condizioni di poter articolare ulteriori mezzi di prova in uno a produzioni documentali.
Solo all'esito il Pubblico Ministero potrà rideterminarsi esercitando o meno l'azione penale. Quindi tutta l'inutile articolazione delle successive questioni è completamente inconferente».
Avv. Ramona Gualtieri


