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Nei mesi scorsi, ignari cittadini si sono visti recapitare, da un noto gestore telefonico, addebiti rateizzati quali costi per sofisticati smartphone, di considerevole valore economico, tra i 600 ed i 700 euro, che in realtà non avevano mai acquistato.
Le indagini
Gli agenti del commissariato sezionale di polizia Catanzaro Lido, dopo aver escluso che potesse trattarsi di mero errore, hanno avviato le complesse indagini che hanno svelato la procedura truffaldina alla base degli addebiti, denunciando alla competente autorità giudiziaria ben sette persone. Perno della truffa è risultato essere C.A., 43enne catanzarese, già noto alla polizia, con la complicità di una operatrice di un punto vendita di telefonia.
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Il raggiro
L’uomo, riuscendo ad entrare in possesso, con raggiri ed inganni, di dati e copie di documenti d’identità di altre persone, si recava presso il punto vendita di telefonia ove, la commessa compiacente o, quantomeno, negligente, consentiva a C.A. di stipulare a nome altrui contratti di tariffazioni telefoniche con annesso acquisto di smartphone a rate. In virtù di questi contratti, il truffatore entrava in possesso di apparecchi telefonici di ultima generazione che immediatamente rivendeva a prezzi decisamente concorrenziali, anche fino a 300 euro, servendosi in alcuni casi di un altro rivenditore, M.D. di 49 anni, operante in altro comune della provincia.
Denunciate altre quattro persone
Al termine delle indagini sono state deferite all’autorità giudiziaria anche altre quattro persone, per il reato di incauto acquisto, legato in particolare al modico prezzo col quale acquistavano gli smartphone.
l.c.