La città del Tirreno cosentino si è svegliata come catapultata nei violenti anni 80. Dal 2022 si contano due omicidi, un imprenditore scomparso, furti e messaggi a colpi di pallottole. Ecologia Oggi dopo il rogo: «Non ci faremo intimidire, i vigliacchi non vinceranno»
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Un risveglio con un tuffo negli anni ’80, quando a Cetraro la legge era imposta dal clan. L’incendio divampato ieri sera nel deposito mezzi di Ecologia Oggi ha tutte le sembianze di un’intimidazione, ma saranno gli inquirenti a stabilire se il rogo sia stato appiccato per mandare un messaggio mafioso. L’azienda di Eugenio Guarascio, nel frattempo, ha diramato una nota. Si è detta scossa e amareggiata per «una notte carica di preoccupazione».
«Intendiamo da subito affermare con forza, però, che non ci lasciamo in alcun modo intimidire da menti vigliacche e violente e proseguiremo con ancora più forza e determinazione nel nostro lavoro a servizio di una comunità che ci ha sempre dimostrato grande senso civico e disponibilità. Riteniamo inaccettabile – hanno aggiunto - qualsiasi comportamento che minacci la sicurezza e il benessere di questa splendida cittadina». Insomma per Ecologia Oggi la matrice sembra essere chiarissima, come l’idea di non mollare la presa.
«Nonostante la gravità dell’accaduto, andremo avanti con orgoglio nel nostro impegno e non possiamo che augurarci che al più presto magistratura e forze dell’ordine possano fare piena luce sull’accaduto» hanno detto ancora incassando la solidarietà del presidente Giovanbattista Perciaccante. «L’increscioso accadimento subito dai vertici di Ecologia Oggi e da tanti altri imprenditori – ha dichiarato il numero uno di Confindustria Cosenza - pone in primo piano le problematiche legate alla presenza sul territorio della malavita organizzata ed alle ingerenze pesanti esercitate in particolare nei confronti delle attività economiche».
Il tuffo indietro nel tempo di Cetraro
Cetraro è finita di nuovo sulle pagine di giornale esattamente qualche giorno dopo l’omicidio di Pino Corallo. Sul caso la Dda di Catanzaro ha preso in mano il fascicolo. Ieri sera, però, il centro tirrenico è stato invaso da una coltre di fumo nero e dall’odore acre: c’è un immagine scattata dall’alto che rimanda ad altro tipo di scenari, ancora più drammatici.
I camion di Ecologia Oggi erano parcheggiati in un’area privata, acquisita dall’azienda di Eugenio Guarascio una decina di anni fa, vicino ad un noto ristorante della zona. Le fiamme, una volta divampate, hanno lambito anche l’attività con l’esercente che ha denunciato sui social la sua rabbia per quanto stava avvenendo.
Come detto, sembrano gli anni ’80. Dal 2022 le forze dell’ordine hanno registrato due delitti a colpi d’arma da fuoco e la scomparsa nel nulla di un imprenditore. Se nello stesso elenco andrà inserito anche l’incendio di ieri sera lo diranno i magistrati, di sicuro c’è che andrebbero considerati anche gli spari contro il muro del centro di accoglienza per migranti o quando furono rubate 25 telecamere di videosorveglianza.
Aieta: «Serve lo Stato, Cetraro non è più questione locale»
Il sindaco Giuseppe Aieta è stato eletto il 26 maggio ed ha dovuto fronteggiare subito due emergenze: il caso del meccanico freddato all’esterno di un’officina e quello delle scorse ore. Non appena l’incendio è diventato un rogo, si è recato sul posto insieme ai Carabinieri. C’erano già gli uomini dei Vigili del Fuoco che facevano il loro dovere. «Questa nuova legislatura non è iniziata nel migliore dei modi - ha ammesso -. Cetraro vive una situazione non più di ordine pubblico provinciale, ma nazionale. Ho fiducia estrema nelle istituzioni e negli inquirenti ma c'è di fatto che questa città aveva raccolto un minimo di speranza perso in pochissimi giorni».
«Dobbiamo avere garantito il diritto alla speranza, alla felicità. Gli sforzi fatti fin dai primi giorni sono stati vanificati, così come l'entusiasmo. Sono scoraggiato, sconfortato – ha detto in un video social -. Ma ho il diritto di provarci. Mi appello a voi affinché ritroviate fiducia nelle istituzioni. Io lavorerò giorno e notte, non mi risparmierò. Ma chiediamo che la vicenda di Cetraro sia assunta come vicenda di interesse nazionale. Non possiamo rimanere silenti di fronte a ciò che accade. Dobbiamo ricostruire l'immagine della città. Quando non mi sarà data la possibilità di farlo impiegherò un secondo per andare via. Ho necessità di svolgere il mio ruolo con tranquillità, dando ai cittadini la possibilità di sperare».