Colpo alla cosca Arena, sequestrati beni per 2,5 milioni di euro

Nello specifico, l'esecuzione dell'atto giudiziario ha portato al sequestro, da parte delle Fiamme Gialle di 14 fabbricati, terreni agricoli, due ditte, molteplici quote societarie, conti corrente, polizze assicurative
13 dicembre 2016
09:15

A seguito di indagini patrimoniali - coordinate dal procuratore della Repubblica di Catanzaro, Nicola Gratteri, dal procuratore aggiunto presso la Dda Vincenzo Luberto e dal sostituto procuratore della Dda di Catanzaro, Domenico Guarascio - la Compagnia della Guardia di Finanza di Crotone ha sottoposto a sequestro preventivo, finalizzato alla confisca, un patrimonio di circa 2,5 milioni di euro, nei confronti dei massimi esponenti della Cosca Arena di Isola Capo Rizzuto.

 


In data odierna, infatti, le Fiamme Gialle della Compagnia hanno dato esecuzione alla misura di prevenzione patrimoniale, emessa dal Tribunale di Crotone - Sezione Misure di Prevenzione – su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro.

 

Tale normativa prevede l'applicazione delle misure di prevenzione, anche patrimoniali, a carico di soggetti ritenuti, sulla base di elementi di fatto, abitualmente dediti a traffici delittuosi, ovvero, che per la loro condotta ed il loro tenore di vita, debbano ritenersi che vivano abitualmente, anche in parte, con proventi di attività delittuosa. In particolare, le indagini patrimoniali sono state espletate dai Finanzieri nei confronti di:

Nicola Arena, 79 anni; Massimo Arena, 51 anni; Pasquale Arena, 49 anni; Salvatore Arena, 25 anni; Francesco Ponissa, 56 anni e Luigi Tarasi, 53 anni. I soggetti sono condannati a vario titolo, ad esclusione dell'Arena Pasquale, per i reati di turbata libertà degli incanti, estorsione, usura, caratterizzati dalla circostanza aggravante dell'utilizzo del metodo mafioso. Inoltre, le indagini sono state ampliate a tutti quei soggetti individuati dalle Fiamme Gialle quali prestanome della predetta locale di 'ndrangheta, avendo questi ultimi intestato in modo fittizio beni mobili ed immobili riconducibili al sodalizio criminale di Isola Capo Rizzuto.

 

A tale importante risultato i Finanzieri sono pervenuti ponendo in essere complesse ed articolate indagini di polizia giudiziaria ed economico finanziaria espletate attraverso un capillare controllo economico del territorio, effettuato mediante pedinamenti, osservazioni, accertamenti bancari e l'incrocio delle informazioni acquisite con i dati rilevati dalle banche dati in uso al Corpo della Guardia di Finanza.

 

Nello specifico, l'esecuzione dell'atto giudiziario ha portato al sequestro, da parte delle Fiamme Gialle di 14 fabbricati dislocati a Isola Capo Rizzuto e anche a Suardi, a Pavia; un terreno agricolo collocato a Suardi, una società in nome collettivo, attiva nel settore della coltivazione mista di cereali ed ortaggi; due ditte individuali,  una operante nel settore del commercio all'ingrosso di prodotti alimentari e bevande. A ciò s’aggiungono molteplici quote societarie, polizze assicurative, conti corrente, conti deposito titoli e obbligazioni.

 

 Il Tribunale di Crotone, nel decretare il sequestro dei predetti beni il cui valore complessivo è stimato per circa 2,5 milioni di euro, ha fissato la discussione sul merito della proposta all'udienza del 23.03.2017 ai fini della confisca, quale epilogo finale dell'illecito arricchimento.

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