Medici del 118 contrattualizzati e subito dopo trasferiti altrove, nonostante la carenza di personale e la constatazione di ambulanza non medicalizzate. La Cgil passa alle vie di fatto e presenta un esposto in procura. Dura presa di posizione del segretario comprensoriale Vincenzo Casciaro che nelle ultime ore ha diffidato il direttore del Suem 118 dell’Asp di Cosenza, Riccardo Borselli, «poiché si continua a sottrarre il personale medico convenzionato con il 118, per assegnarlo ad altri servizi. A fine gennaio, afferma, alcuni medici sono stati ricontrattualizzati al 118, ma subito dopo sono stati dirottati in altri reparti: di ciò non comprendiamo il significato, né le motivazioni».

I casi avvenuti a Corigliano-Rossano

Il sindacalista sottolinea gli effetti drammatici che ricadono sulla popolazione e menziona alcuni episodi recenti: «A dicembre scorso, un paziente non ha potuto essere trasferito dall’ospedale di Trebisacce al presidio ospedaliero di Rossano, poiché non c’erano medici accompagnatori dell’ambulanza. Il paziente è poi deceduto a Cosenza, dopo ore trascorse ad attendere inutilmente di essere trasferito ad un altro ospedale per un esame tac. Nei giorni scorsi, un equipaggio del 118, composto da un autista e da un infermiere, a Corigliano ha rischiato un’aggressione fisica da parte dei familiari di un paziente, poi deceduto, poiché ritenuto responsabile di essere intervenuto in codice rosso senza la presenza di un medico». Fatti circostanziati e contenuti in un fascicolo trasmesso alle di procure di Cosenza e di Castrovillari.

Chiesto un incontro ai vertici Asp per l'assunzione del personale

Sempre sul fronte sanitario la stessa Cgil a firma congiunta (segreteria di Cosenza e Castrovillari) si rivolge al Commissario dell’Asp di Cosenza Vincenzo La Regina poiché teme che i recenti fatti di cronaca giudiziaria che hanno riguardato l’Asp di Cosenza, possano «influenzare i percorsi  già definiti o in via di definizione, che riguardano i lavoratori dell’Azienda stessa». I sindacalisti parlano di riqualificazione del personale ausiliario «che da anni attendono il riconoscimento giuridico e contrattuale del loro titolo di Oss; di incremento dell’orario di lavoro dei part-time a full-time e di una ricognizione del personale che, al 31/12/2020 ha già compiuto i 36 mesi di rapporto di lavoro a tempo determinato, affinché possa essere finalmente  assunto  a tempo indeterminato. Infine, la Cgil chiede la definizione di tutti «i percorsi che consentono, a tanti operatori sanitari, di vedersi riconosciuto il rapporto di lavoro dipendente, superando quelle forme di contratto anomale, come la collaborazione, che non danno garanzie di continuità e di diritti». Per quanto attiene al bando di concorso del personale ausiliario da riqualificare in Oss risultano 240 partecipanti: «Per favorire la massima trasparenza, si sottolinea nella nota, è urgente procedere alla predisposizione dei regolamenti per la mobilità interna e per l’attribuzione  delle responsabilità mediante concorsi,  per i quali da mesi la Fp Cgil sta sollecitando un incontro». Per tutte queste ragioni è stato chiesto un incontro al manager aziendale.