Il consigliere del comune jonico cosentino Liliana Zangaro: «Chiunque sia in grado di poter fornire informazioni che possano aiutare deve contattare le forze dell’ordine»
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Una morìa di cani senza precedenti in terra jonica. Il fenomeno è crescente e non tende ad arrestarsi. Fioccano gli esposti in Procura e le indagini vanno avanti nella speranza che possano servire ad individuare i responsabili. Molte delle denunce spesso vengono rese note sui social ancor prima che le stesse siano formalizzate o segnalate alle autorità preposte e ciò determina disagi anche nella conduzione delle indagini.
In queste ore, nella zona collinare di Ceradonna sono state rinvenute altre due carcasse di cani, sulle cui cause di morte è ancora difficile determinarsi a causa dell’alterato stato di conservazione. Ecco perché è importante comunicare subito alle autorità preposte. Sul posto si sono recati i vigili urbani, il responsabile dell’ufficio Ambiente e il veterinario dell’Asp di Cosenza. Molti i casi di sospetto avvelenamento registrati in più parti del territorio e attenzionati dall’istituto zooprofilattico.
Il consigliere comunale Liliana Zangaro, presidente della Commissione Ambiente, invita «chiunque sia in grado di poter fornire informazioni che possano aiutare le forze dell’ordine a risalire e identificare l’autore o gli autori di questa pratica abominevole, a comunicarle, senza indugio, alla locale Stazione dei Carabinieri o al Comando di Polizia Locale. È inutile, se non dannosa, la denuncia sui social se non è accompagnata da quella immediata agli uffici competenti. Quanto verificatosi a Ceradonna ne è la dimostrazione».