Non aveva rapporti con il pubblico il giovane 22enne di nazionalità bengalese, addetto alla friggitoria di un ristorante del centro di Cosenza, ricoverato domenica nel reparto di malattie infettive dell'ospedale dell'Annunziata dopo aver accusato i sintomi del coronavirus.

La richiesta di aiuto al 118

Ad accompagnare, con tutte le cautele del caso, il ragazzo al pronto soccorso è stato un equipaggio del 118, allertato poiché da qualche giorno l'extracomunitario accusava febbre e difficoltà respiratorie. Le sue condizioni tuttavia sono definite non preoccupanti dai sanitari.

Riunione in Prefettura

La task force dell'Asp ha disposto la sanificazione dei locali ed avviato una indagine per rintrcciare eventuali avventori entrati a stretto contatto con il ragazzo. Il dirigente del centro di igiene e prevenzione dell'Azienda Sanitaria ha preso parte anche ad un incontro con le forze dell'ordine, l'esercito ed alcuni rappresentanti di amministrazioni locali, presieduto dal viceprefetto Franca Tancredi.

Rispettare le regole

Ribadita la necessità di mantenere alto il livello di guardia soprattutto relativamente alla correttezza dei comportamenti negli spazi e nei locali pubblici dove non sempre viene misurata la temperatura o chiesto di lasciare i propri dati. Intensa intanto l'attività di screening e monitoraggio. Circa 1.400 i tamponi effettuati nell'ultima settimana.

Verso lo spegnimento del focolaio

Si va spegnendo intanto, il focolaio innescatosi nello scorso mese di luglio nella comunità senegalese residente nell'area urbana cosentina, che ha coinvolto in totale 19 persone. Quattro di loro sono risultati negativi a due tamponi e dunque dichiarati guariti.

Fuga dalla quarantena

Da segnalare infine un episodio anomalo di mancato rispetto della quarantena. Una donna in arrivo dalla Spagna e per questo sottoposta a tampone, poi risultato positivo, si è resa irreperibile per non finire in quarantena. Si trovava a Praia a Mare. Sarebbe fuggita oltre i confini regionali.