Coronavirus, anche a Vibo salta l'ospedale da campo: si punta su Tropea

Dopo il dietrofront a Locri, pure qui si pensa di accantonare l'ipotesi tende e realizzare il reparto Covid in una struttura già esistente. Il sindaco Limardo: «La decisione spetta all’Asp»

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di Cristina Iannuzzi
24 novembre 2020
12:58
L’ospedale di Tropea
L’ospedale di Tropea

Manca solo l’ufficialità, ma sembra essere tramontata l’idea di costruire a Vibo Valentia un ospedale da campo. Il reparto Covid potrebbe essere realizzato all’ospedale di Tropea. L’ultima parola spetta all’Azienda sanitaria provinciale che possiede il quadro completo della situazione epidemiologica.



La scorsa settimana il sindaco Maria Limardo ha convocato le parti: Protezione civile regionale, Croce rossa regionale e Asp per individuare il luogo dove allestire la tenda voluta dal presidente facente funzioni Nino Spirlì, ma anche per valutare possibili soluzioni alternative. E su quest’ultimo punto pare che si sia convenuto sulla possibilità di realizzare un reparto Covid in strutture già esistenti. La maggioranza avrebbe optato per il nosocomio di Tropea. Diversi sopralluoghi in questo senso si sono già svolti.


 

«Appena ricevuta la direttiva regionale  – afferma il sindaco Maria Limardo – ho messo tutti attorno a un tavolo per mettere in moto la macchina operativa». Sull’ospedale da campo anche il sindaco sembra avere più di una riserva, anche perché «i numeri a Vibo non sono allarmanti – spiega -, basti pensare che attualmente allo Jazzolino, dove sono attivi 36 posti Covid, solo 15 sono i ricoverati. Tutti gli altri sono asintomatici, pertanto non necessitano di cure ospedaliere».

 

Sull’opportunità di allestire la tensostruttura, il sindaco non ha dubbi: «Sarebbe meglio realizzare un reparto Covid in una struttura già esistente, come a Tropea, ad esempio». Eppure il tendone da 200 metri quadrati e venti posti letto, come ammette la stessa Limardo, stava per essere realizzato: «abbiamo avuto precise indicazioni  dalla Regione e noi ci siamo tempestivamente attivati». Che la tenda non sia paragonabile a una struttura ospedaliera lo sa bene il primo cittadino per la quale «tocca all’Asp, ovvero alla comunità scientifica, decidere quale sia la soluzione migliore per il Vibonese, alla luce anche dei dati epidemiologici e delle strutture sanitarie esistenti». La stessa ribadisce come sia una decisione che deve essere assunta in modo ponderato.

 

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Giornalista
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