Palmi, la Polizia locale: «State a casa, col coronavirus si rischia di morire»

VIDEO L'allarme lanciato dal comandante della Municipale Francesco Managò: «Controllate in pochi giorni ben 283 persone. Siamo preoccupati perché pare che molti non abbiano capito il rischio che corriamo»

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di Francesco Altomonte
17 marzo 2020
11:49

Qualcosa non deve essere chiaro nelle disposizioni diramate dagli organi istituzionali. L’hashtag “iorestoacasa” non è un gioco per farci divertire sui social network, ma un obbligo per tutti i cittadini di rimanere nelle proprie abitazioni evitando, così, che i contagi da Covid-19 aumentino mettendo in sofferenza la già disastrata sanità calabrese.

 


A Palmi, come in altre città della Calabria, le forze di polizia sono impegnate da una settimana per fare rispettare il coprifuoco. Compito arduo un po’ dovunque. Nella città di Cilea pare che non vada tutto bene, tanto che il comandante della polizia locale Francesco Managò ha denunciato, nell’ultima settimana, la presenza di troppe persone in giro per strada.

 

Sono 283 le persone fermate in una sola settimana e 36 denunciati all'autorità giudiziaria. Numeri impietosi, quelli diramati dalla polizia locale di Palmi, che fotografano una situazione preoccupante nel popolo centro del reggino, dove molti cittadini sembrano non avere percepito fino in fondo la gravità dell'ergenza coronavirus.

 

La polizia locale, per questo motivo, si appella ancora una volta al senso di responsabilità dei cittadini palmesi, la maggior parte dei quali, è giusto dirlo, si sta attenendo in maniera scrupolosa alle disposizioni dettate dalle istituzioni rimanendo in casa. 

 

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