Il caso

«Riattaccatemi il dito, presto»: ma in ospedale a Cosenza passa più di un’ora e l’indice va in necrosi

Andrea Alberto era arrivato in pronto soccorso dopo un incidente avvenuto nella sua officina: «Mi aspettavo di essere trattato come un caso urgente». Invece tra un reparto e l'altro trascorre troppo tempo e l’ortopedico non può più intervenire

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di Salvatore Bruno
20 settembre 2023
11:09

Si era accidentalmente mozzato l’indice della mano destra lavorando nella sua officina di riparazione di macchine industriali, a Castiglione Cosentino. Il dito era rimasto penzoloni all’interno del guanto che non aveva avuto il coraggio di togliersi. Andrea Alberto, 46 anni, si è recato così all’ospedale Annunziata di Cosenza, dove sperava che potesse essergli ricucito. «Me lo potete riattaccare il dito, vi prego… Me lo riattaccate questo dito»: questa la frase che ha iniziato a ripetere come un disco rotto fin dal suo ingresso in pronto soccorso.

«Mi aspettavo di essere trattato come un caso urgente. Invece prima mi ha sottoposto una serie di documenti da compilare, poi ha iniziato a formulare alcune domande dubitando forse sulle cause dell’infortunio nonostante avessi ancora la tuta sporca di grasso. Ma il mio unico pensiero in quel momento era quello di non perdere l’indice», dichiara Alberto.


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Giornalista
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