Operazione Alarico, droga spacciata in carcere attraverso baci tra detenuti e mogli

NOMI-VIDEO | Gli involucri di cellophane nascosti in bocca e passati durante gli incontri con i familiari. Fette importanti della commercializzazione dello stupefacente erano affidate a minori

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di Salvatore Bruno
4 aprile 2019
15:59
Le sbarre di una cella
Le sbarre di una cella

A dare il via alla maxi inchiesta scaturita nell’operazione Alarico è stato l’arresto compiuto nel settembre del 2016, in flagranza di reato, ai danni di un 53enne. L’uomo, a seguito di una perquisizione nella sua abitazione situata nel centro storico di Cosenza, nei pressi della confluenza dei fiumi e quindi in prossimità della statua del re dei Goti, era stato trovato in possesso di un ingente quantitativo di marijuana, circa un chilo e settecento grammi. Dalla sostanza stupefacente si sarebbero potute ricavare 6.850 dosi per un valore stimato di circa 40 mila euro. Grazie a quel sequestro, i carabinieri hanno poi aperto, anzi spalancato una finestra sul vasto e florido mercato della droga presente a Cosenza e nei vicini comuni dell’area urbana, delle Serre, della Presila. Oltre due anni di pedinamenti e intercettazioni, hanno consentito di delineare una fitta rete di spacciatori pronti a soddisfare ogni richiesta e ad alimentare i pusher con frequenti rifornimenti, anche a cadenza oraria.

Lo spaccio in centro e nelle periferie

Molteplici le piazze di spaccio dislocate in buona parte della città di Cosenza: nei vicoli del centro storico, tra Piazza Valdesi e Piazza Piccola, ma anche in Piazza Riforma, Piazza della Provincia (autolinee), Piazza dei Bruzi, Piazza San Nicola, Viale Alimena, Via Reggio Calabria. E poi nella villetta di Via Roma, quindi nei pressi delle scuole Zumbini e Pizzuti, nel quartiere Rialzo di Viale Mancini, nei giardini comunali di Piazza della Vittoria e Villa Giulia, nei pressi di Piazza Bilotti. Le attività illecite poi si consumavano pure a Cerisano, Spezzano della Sila, Celico e Carolei. In queste aree gli inquirenti, con l’ausilio di telecamere strategicamente posizionate, hanno immortalato centinaia di incontri fugaci con repentini scambi di dosi e denaro.


Le confessioni degli assuntori

Dinanzi all’evidenza della gran mole di elementi di prova raccolti, molti tossicodipendenti, 226 quelli identificati, di cui 30 minorenni, sentiti dai carabinieri, hanno ammesso di aver acquistato a più riprese sostanza stupefacente dagli indagati, confermando il quadro emerso dalle attività tecniche in ordine alle modalità di spaccio, ai luoghi delle cessioni, ai prezzi praticati. In molti casi gli assuntori hanno proceduto inoltre al riconoscimento fotografico degli spacciatori. La gran parte dei soggetti coinvolti nelle condotte illecite sono risultati profondamente legati agli ambienti criminali, con notevole spessore delinquenziale, gravati da numerosi precedenti.

Le denunce delle madri

Le indagini hanno tratto stimolo ed importanti conferme dall’iniziativa di diverse madri le quali, in assenza di risorse in ambito familiare per fronteggiare il grave problema della tossicodipendenza dei figli ed al fine di recidere i pericolosi legami da questi ultimi intrattenuti con pericolosi pregiudicati per il procacciamento quotidiano dello stupefacente, si sono mostrate determinate a rivolgersi alla stazione dei carabinieri di Cosenza. Vere e proprie mamme coraggio decise a collaborare con gli inquirenti pur di salvare dalla tunnel della droga i figli, nella speranza di poter garantire loro ed a tanti altri assuntori un futuro migliore, lontano da contesti criminali.

L’assoggettamento dei minorenni

In particolare, le dichiarazioni rese dalla madre di un giovanissimo assuntore hanno ulteriormente avvalorato le responsabilità di alcuni maggiorenni coinvolti nel traffico di stupefacenti, i quali, per minimizzare i rischi nell’espletamento dell’attività illecita, non esitavano ad impiegare stabilmente minori di età tanto nell’attività di trasporto e confezionamento dello stupefacente approvvigionato, quanto in quelle di procacciamento dei clienti e nello smercio delle cosiddette dosi di strada. È proprio in questa delicata fase di sviluppo dell’attività investigativa che i carabinieri, ampliando il monitoraggio su ulteriori soggetti e luoghi di spaccio, sono risaliti a tre pusher minorenni, tutti affidati adesso ad una comunità, cristallizzando le condotte delittuose per ben 34 episodi di cessione di stupefacenti, anche cocaina, e documentando numerosi contatti con i clienti assuntori, spesso anch’essi minori, intercettati in prossimità di alcune scuole del capoluogo bruzio. In uno dei tanti riscontri eseguiti, i carabinieri, notata la presenza di due pusher maggiorenni in compagnia di uno dei citati minori all’interno di un circolo ricreativo cosentino, hanno proceduto ad un minuzioso controllo rinvenendo cinque dosi di hashish di diversa pezzatura, per un ammontare complessivo di oltre 18 grammi, celati all’interno degli slip del minore, nonché 280 euro in due mazzette, provento della pregressa attività di spaccio. Tale dato ha rappresentato l’ulteriore conferma del quadro probatorio già delineato che vede i minori porsi costantemente al servizio di alcuni degli indagati maggiorenni. Addirittura in un caso, uno degli spacciatori, sebbene minore, in concorso con il proprio padre, ha posto in essere una grave condotta estorsiva, incutendo timore, mediante pesanti minacce, nei suoi clienti-assuntori al fine di recuperare i crediti vantati per la compravendita dello stupefacente, arrivando al punto di percuotere violentemente le proprie vittime e di procurare loro lesioni personali.

La droga fornita ai carcerati

Altrettanto preoccupanti sono gli stratagemmi utilizzati per introdurre la droga all’interno della casa circondariale di Cosenza, attraverso la collaborazione di mogli e conviventi le quali, occultato lo stupefacente in bocca avvolto in una pellicola, durante i colloqui lo passavano con un bacio ai familiari ristretti. Ciò è quanto emerso da intercettazioni in cui uno degli indagati ha descritto in dettaglio ai suoi familiari le modalità esecutive dell’artifizio ideato da un altro detenuto per ricevere quantitativi di stupefacente, poi ceduti agli altri detenuti in cambio di pacchetti di sigarette. Nell’ambito dell’operazione Alarico in poco più di due anni sono stati così accertati nel complesso 374 episodi di cessione di stupefacenti con l’identificazione di 226 assuntori, di cui 30 minorenni. I militari hanno poi sottoposto a sequestro sei chili e duecento grammi di marijuana, due chili di hashish, cinquanta grammi di cocaina e settanta grammi di eroina. 22 assuntori sono stati segnalati alla Prefettura di Cosenza.

Il sequestro delle armi da fuoco

E’ poi emersa la disponibilità sistematica da parte di alcuni dei soggetti monitorati, di armi da fuoco clandestine e relative munizioni. In particolare sono stati rinvenuti un revolver Smith & Wesson calibro 38 con matricola abrasa, con otto proiettili e un fucile da caccia calibro 12 completo di munizioni. In diversi altri episodi, il porto clandestino di pistole perfettamente funzionanti è stato documentato dalle intercettazioni in cui alcuni soggetti parlano esplicitamente di armi in loro possesso, pronte per essere utilizzate. Tali soggetti, a riprova della loro caratura criminale, hanno pianificato anche di utilizzare un’arma per sparare ad un altro malvivente per futili motivi.

Il trucco del buco nel pavimento e la rapina al supermercato

Per occultare armi e droga, un pregiudicato aveva praticato un foro nel pavimento, per consentire un diretto collegamento con l’appartamento sottostante, occupato da una donna e dal figlio minore, entrambi sottoposti a misura cautelare. In questo modo, in caso di perquisizione domiciliare, avrebbero potuto aggirare i controlli passando il materiale illecito da un’abitazione all’altra. L’escamotage è stato però scoperto dai carabinieri nel novembre 2017. L’articolato quadro accusatorio si completa con una lunga serie di reati contro il patrimonio. Tra gli arrestati figura anche uno degli autori della rapina consumata il 16 luglio 2016 ai danni del Carrefour Market di Via Marconi a Cosenza, commessa da due individui, travisati ed armati di una pistola, i quali avevano trafugato l’intero incasso giornaliero consistente in circa mille euro. Le indagini poi, hanno permesso di individuare anche i componenti di due distinti gruppi criminali, responsabili di undici furti in abitazione, perpetrati in zone rurali e cittadine, la cui refurtiva consistente in oro, oggetti preziosi, attrezzi agricoli, per un valore complessivo stimato in circa 15mila euro, è stata in parte recuperata e restituita ai legittimi proprietari».

L’affare delle banconote false

Inoltre è stata accertata un’attività di spendita di banconote contraffatte di vario taglio da parte di sei pregiudicati cosentini. Decisivo in questo senso l’apporto di alcuni titolari di esercizi commerciali che, alla vista delle banconote contraffatte, del taglio di 10, 20, 50 e 100 euro, hanno immediatamente presentato denuncia. Secondo quanto emerso dalle indagini, i malviventi cosentini si rifornivano di soldi falsi a Napoli. Oltre alle 21 misure cautelari in carcere, 26 ai domiciliari e ai 10 obblighi di presentazione ala polizia giudiziaria, è stata data esecuzione a 19 decreti di perquisizione domiciliare nei confronti di ulteriori soggetti indagati in stato di libertà, a vario titolo, per i medesimi reati.

 

Custodia cautelare in carcere

Walter Filice, 25 anni di Cosenza
Aldo Iulianelli, 30 anni di Cosenza
Michele Aiello, 29 anni di Mendicino
Antonio Di Fino, 31 anni di Cosenza
Daniele Perri, 30 anni di Cosenza
Marco Tornelli, 27 anni di Cosenza
Amedeo Mazzocca, 39 anni di Cosenza
Matteo Cristiano, 23 anni di Cosenza
Kevin Noblea, 28 anni di Cosenza
Ottavio Bevilacqua, 28 anni di Cosenza
Francesco Mazzei, 24 anni di Cosenza
Pilerio Ariello, 28 anni di Cosenza
William Zupo, 22 anni di Cosenza
Luigi Cavalletti, 48 anni di Carolei

Francesco Pace, 36 anni di Cosenza
Santo Sirianni, 25 anni di Cosenza
Giovanni Aloise, 31 anni di Cosenza

Pasquale De Rose, 68 anni di Cosenza

Arresti domiciliari

Antonio Francesco Caputo, 29 anni di Cosenza
Marcello Ritacco, 46 anni di Cosenza
Elio Ritacco, 47 anni di Cosenza
Marco Mauro, 34 anni di Cosenza
Egidio Cino, 22 anni di Mendicino
Antonio Feraco, 53 anni di Acri
Mario Mignolo, 29 anni di Trenta
Michele Rudisi, 35 anni di Mendicino
Luca Ritacco, 42 anni di Cosenza
Alfredo Sirufo, 34 anni di Cosenza
Daniel Giordano, 28 anni di Cerisano
Giuliano Caruso, 49 anni di Carolei
Giuseppe Pignataro, 37 anni di Cosenza
Salvatore Calandrino, 26 anni di Cosenza
Angelo Mancuso, 19 anni di Cosenza
Francesco Cristiano, 31 anni di Cosenza
Valentina Orrico, 37 anni di Cosenza
Emanuele Curcio, 40 anni di Celico
Antonio Andali, 29 anni di Cosenza
Elio Stancati, 30 anni di Cosenza
Alberto De Franco, 49 anni di Cosenza
Ippolito De Rose, 22 anni di Cosenza
Anna Cupone, 38 anni di Cosenza
Marco Filippelli di 22 anni di Castrolibero
Monica Mazzei, 22 anni di Cosenza
Fausto Guzzo Foliaro, 20 anni di Cosenza

Persone con obbligo di firma 

C.B. di 21 anni
C.C. di 20 anni
G.G. di 20 anni
N.S. di 28 anni
F.V. di 19 anni
C.V. di 28 anni
G.T. di 30 anni
W.B. di 21 anni
M.E.S. di 21 anni
G.M. di 43 anni

Giornalista
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