Covid, a Cariati vaccinati con Pfizer 50 maturandi: l’Asp di Cosenza pronta a denunciare

L'Azienda sanitaria si dichiara all'oscuro della circostanza, ma la dirigente scolastica di Cariati: studenti inseriti al termine della seduta del 25 aprile, per utilizzare una rimanenza di dosi in scadenza

di Salvatore Bruno
28 aprile 2021
17:01
Preparazione dei vaccini Pfizer
Preparazione dei vaccini Pfizer

La vicenda è per certi versi clamorosa: domenica scorsa una cinquantina di maturandi di Cariati, tutti diciottenni, sono stati sottoposti a vaccinazione Pfizer, nonostante non rientrassero in alcuna delle categorie previste come prioritarie dalle ordinanze vigenti. 

L'Asp all'oscuro

Come sia stato possibile non è ancora chiaro: «L'Asp non ne era al corrente - dice il direttore sanitario Martino Rizzo - Siamo già in contatto con la Procura di Castrovillari per denunciare l'anomalia e delegare la magistratura all'assunzione dei provvedimenti del caso».


Interlocuzione con la scuola

Sara Giulia Aiello, dirigente dell'Istituto di Istruzione Superiore della cittadina jonica, ha parlato di interlocuzioni con il locale team vaccinale avviate durante la fase dedicata alla vaccinazione del personale scolastico, poi come si ricorderà, sospesa dal generale Figliuolo per dare precedenza agli ultrasessantenni. Inoltre afferma che gli studenti sono stati inseriti al termine della seduta del 25 aprile scorso, così da utilizzare una rimanenza di dosi in scadenza.

Dosi in eccesso

Ce n'erano così tante che contestualmente sarebbero state praticate anche a venti soggetti fragili non prenotati e a 22 disabili del locale Centro di Igiene Mentale, anche questi non previsti. «Le direttive sulle priorità delle vaccinazioni sono chiare - ha ripetuto Martino Rizzo - e non si può derogare se non in casi straordinari. Sulla vicenda faremo luce e chi ha sbagliato se ne assumerà le responsabilità».

Verba volant

«Non bastano gli scambi verbali, ci vogliono le comunicazioni scritte - ha infine sottolineato - E come abbiamo visto, anche quelle, con il passare dei giorni, possono essere non più valide perché la pandemia è in evoluzione ed anche tutte le azioni delle autorità sanitarie poste in essere per contenerla possono subire modifiche».

Giornalista
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