«Siamo molto preoccupati per le prossime settimane natalizie perché sappiamo quali possono essere i potenziali rischi d' incontro e convivialità tra le famiglie».

Lo ha ribadito il coordinatore del Comitato tecnico scientifico Agostino Miozzo a “Mattino Cinque” su Canale 5 sottolineando che «se non stiamo molto attenti, ripartirà una curva che non deve ripartire perché a inizio di gennaio ci attendono molte scadenze: il ritorno al lavoro, il ritorno a scuola, auspicabile, e l'inizio della campagna vaccinale. Appuntamenti troppo importanti ai quali dobbiamo arrivare preparati».

Quanto alle scelte che il governo dovrà fare nelle prossime ore, Miozzo ha ricordato che il Cts ha dato una serie di indicazioni ma sarà la politica a decidere. «Abbiamo detto di evitare gli assembramenti, evitare momenti di rischio nei quali le persone si riuniscono, tolgono la mascherina e si bevono l'aperitivo, come capita quando vediamo assembramenti di giovani fuori dai locali di ristoro. Quelle sono situazioni di criticità. Se poi queste cose si traducono nel "chiudiamo totalmente" per un giorno, per due giorni, per quindici giorni, non decide il Cts ma qualcun altro».

Al governo il Cts ha anche ribadito la necessità di sanzioni per chi non rispetta le regole, «altrimenti ci vanno di mezzo tutti».

«Il problema della chiusura o meno dei ristoranti, dei bar o dei luoghi pubblici dovrà essere valutato nella complessità dell'azione che deve essere presa a livello politico - conclude Miozzo - Noi abbiamo sottolineato il rischio delle aggregazioni, degli spostamenti, della mobilità che sono rischi veri, forti e molto importanti».