Crotone, Eni fa ricorso per accertamento Imu su piattaforme in mare: il Comune si difende

L’ente ha conferito mandato a un legale: «Si tratta di un importo che supera i 3,4 milioni di euro, comprensivi di imposte ed interessi, a cui la città non intende rinunciare»

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di Redazione
2 aprile 2021
13:20
Una piattaforma dell’Eni al largo di Crotone
Una piattaforma dell’Eni al largo di Crotone

L’amministrazione comunale di Crotone ha conferito mandato all’avvocato Salvatore Muleo, ordinario di diritto tributario all’Università della Calabria, di tutelare gli interessi della comunità crotonese nei confronti di Eni. La multinazionale ha infatti impugnato l’avviso di accertamento per l’Imu relativo all’anno 2016, legato alla presenza in mare delle piattaforme metanifere Luna A, Luna B e Hera Lacina.

«Si tratta di un importo che supera i 3,4 milioni di euro, comprensivi di imposte ed interessi, a cui l’Ente e la città non intendono rinunciare» si legge in una nota inviata da Piazza della Resistenza.


Nel 2017, Eni e Comune siglarono un accordo che prevedeva la corresponsione dell’imposta non versata nel periodo tra il 2010 e il 2015 (per un totale di circa 15 milioni di euro), come previsto – tra l’altro – dalla legge di Bilancio del 2016. Ora, l’ente pitagorico ha chiesto alla società di pagare anche quanto dovuto per il 2016, ma Eni si è opposta, portando l’ente davanti alla Commissione tributaria provinciale di Crotone

L’amministrazione comunale ha così conferito il mandato legale al professor Muleo, che questa mattina, in municipio, ha incontrato il sindaco Vincenzo Voce, l’assessore al Bilancio Antonio Scandale, l’assessore all’Avvocatura Sandro Cretella e il dirigente del settore Avvocatura Francesco Iorno per mettere a punto la linea procedurale dell’amministrazione.

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