Crotone, niente riscaldamenti a scuola: «Bimbi in classe con giubbotti e sciarpe»

Tre consiglieri comunali hanno scritto al sindaco e all’assessore comunale ai Lavori Pubblici per chiedere interventi immediati

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di Francesca Caiazzo
13 gennaio 2021
21:26

Si continuano a registrare problemi agli impianti di riscaldamento negli istituti scolastici di Crotone. Proprio oggi il sindaco, Vincenzo Voce, ha prorogato al 19 gennaio la sospensione - già disposta con precedenti ordinanze - delle attività didattiche in presenza nel plesso di via Calabria, a Papanice. La decisione è stata assunta per effettuare interventi di manutenzione straordinaria agli impianti.

Disagi alla Montessori

Criticità si registrano però anche nella scuola primaria Montessori, come denunciato dai consiglieri comunali Enrico Pedace, Fabiola Marrelli e Giuseppe Fiorino che – dopo aver ricevuto sollecitazioni dai genitori dei bambini - hanno scritto al sindaco e all’assessore comunale ai Lavori Pubblici, chiedendo soluzioni immediate.


«Si tratta di un problema tecnico che – scrivono i rappresentanti politici nella missiva - ha generato la mancata accensione dei riscaldamenti, ed a subirne le conseguenze in questi giorni, sono i bambini in modo particolare. La situazione di disagio legata al Covid 19, le diatribe su scuola aperta, scuola chiusa, diventano secondarie quando si è messi difronte a fenomeni di inefficienza amministrativa come quello che denunciamo».

In classe con giubbotti e sciarpe

Il personale scolastico, spiegano i tre consiglieri comunali, «nonostante gli sforzi e la dedizione al lavoro, non può continuare l'ordinaria attività scolastica in queste condizioni». Ma il disagio maggiore è avvertito dagli alunni: «Oggi i bimbi sono stati costretti a stare in aula per 5 ore con giubbotti e sciarpe. La scuola deve essere un luogo sicuro, caldo e confortevole ed oggi tutto questo viene meno per delle leggerezze amministrative. Chiediamo l'immediato ripristino del sistema di riscaldamento dell'intero Istituto non oltre la giornata di domani».

«Incapacità amministrativa»

Infine, la stoccata agli amministratori comunali: «Se non si è capaci, ognuno dovrà trarne le conseguenze. Amministrare la città è cosa seria ed il tempo delle urla è finita già da un pezzo e non basta più dire siamo arrivati adesso e sono problemi di prima. Un amministratore si differenzia dalla produzione degli atti e non dalle urla. È suonata la campanella e, se non si è capaci di risolvere il problema si chiuda la scuola fino alla risoluzione della problematica e, si traggano le giuste e consequenziali deduzioni».

 

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