Crotone, un canale in attesa di sistemazione idraulica in un’area a rischio: la denuncia dei residenti

Il corso d’acqua scorre a ridosso delle case che nel 2018 furono sequestrate proprio perché costruite in una zona idrogeologicamente instabile. Il comitato di quartiere pronto a intraprendere le vie legali: «Il Comune non fa neanche l’ordinaria manutenzione»

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di Francesca Caiazzo
6 agosto 2021
19:43

La messa in sicurezza è ancora lontana, ma al famigerato canale 19, in località Margherita di Crotone, il Comune non ha ancora effettuato neanche l’ordinaria manutenzione o la semplice pulizia. È quanto denuncia Sebastiano Aloia, presidente del comitato di quartiere Margherita Aps, che ha scritto al sindaco, Vincenzo Voce, e per conoscenza al procuratore di Crotone, lamentando il mancato impegno dell’amministrazione comunale a dare seguito a quanto deliberato nel marzo scorso dal Consiglio comunale.

La delibera del Consiglio comunale

La massima assise cittadina di Crotone, infatti, era stata chiamata a esprimersi su una mozione che impegnava la Giunta a demandare al settore «Urbanistica/Lavori Pubblici la predisposizione – si legge nel provvedimento - di un progetto esecutivo per la sistemazione idraulica del canale 19 e degli adempimenti utili per l'esecuzione dei lavori», attivandosi a reperire i fondi necessari «per procedere alle progettazioni ed alla realizzazione degli interventi sui torrenti Fallao, Ponticelli e sul canale 18, necessari alla messa in sicurezza dell'area».


Famiglie evacuate quando piove

Tali lavori sono particolarmente attesi nel quartiere dove ben 84 villette, nel gennaio 2018, sono state sequestrate perché, sebbene edificate con regolare permesso di costruire rilasciato dal Comune di Crotone, sorgono in un’area classificata ad elevato rischio idrogeologico. Da allora, ad ogni allerta meteo per forti piogge, le famiglie vengono evacuate.

Gli interventi promessi, ma non ancora eseguiti, sono finalizzati a «ottenere – è scritto nella delibera - una riclassificazione del rischio idraulico del Piano di Bacino stralcio per l'assetto idrogeologico (Pai) in maniera da pervenire al conseguente dissequestro delle abitazioni, anche con la sola valutazione degli interventi progettati, finanziati e in corso di realizzazione».

I residenti pronti ad agire per vie legali

Dopo 5 mesi dall’approvazione all’unanimità di quella delibera consiliare, però, secondo Aloia «non vi è stato alcun riscontro oggettivo, anche per la semplice manutenzione ordinaria del canale 19».

Per questo «stante pertanto il chiaro disinteresse alla sicurezza degli abitanti del quartiere» , il presidente del comitato si dice pronto a provvedere «in maniera autonoma alla pulizia del canale, “atto dovuto” per la tutela della sicurezza dei cittadini che abitano in loco».

Aloia, che alla lettera allega anche il preventivo di una ditta specializzata, si riserva anche di agire nelle sedi legali competenti.

Giornalista
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