La dirigente sarebbe arrivata a minacciare due professori pur di far promuovere un «pupillo» che avrebbe ricevuto una doppia raccomandazione: laica e clericale. Le telefonate di Ida Sisca con il presule (non indagato)
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Vantava «alte sponsorizzazioni» Domenico Andrea Ciurleo, 30 anni e un diploma preso nell’istituto scolastico Pertini-Santoni di Crotone che, secondo la Procura guidata da Domenico Guarascio, non era meritato ma sarebbe frutto di reati quali falso ideologico e materiale e persino concussione. Sì, perché per farlo promuovere «a forza» la preside Ida Sisca, oggi finita agli arresti domiciliari - con il concorso della vicaria del Plesso scolastico Pertini, Lucia Rita Muscò e di Stefania Pizzuto, sponsor dell’alunno - avrebbe fatto leva sul proprio potere di autorizzare i docenti all'esercizio di libere professioni in via parallela all'insegnamento scolastico, per minacciare due commissari d’esame che si erano rifiutati di concedere la promozione per forza a Ciurleo. Un professore sarebbe stato minacciato che non avrebbe ottenuto l’autorizzazione a esercitare la professione di agronomo e un altro quella di ingegnere.
La sponsorizzazione laica e quella clericale
Secondo quanto emerge dalle indagini, Domenico Andrea Ciurleo avrebbe avuto, a maggio 2022, una doppia sponsorizzazione: laica e clericale. La sponsorizzazione laica sarebbe pervenuta da Stefania Pizzuto, insegnante nel liceo Scientifico di Crotone, e la sponsorizzazione clericale avrebbe avuto come artefice l’allora parroco del Duomo di Crotone, Serafino Parisi, appena insignito della nomina di vescovo di Lamezia Terme. C’è da precisare che il prelato non è indagato ma viene citato dal gip Elisa Marchetto nella sua ordinanza anche perché la dirigente scolastica Sisca non faceva mistero, nel cercare di convincere i propri colleghi della bontà dei propri propositi, che la raccomandazione proveniva dall’alto prelato.
Un ventaglio di argomenti «in modo che lui se li prepara»
Il primo dialogo su questo diploma da geometra spinto a forza, i carabinieri lo captano l’11 maggio 2022 in una conversazione tra Sisca, la sua vicaria Muscò e la professoressa Pizzuto la quale dapprima promuoveva la causa del ragazzo, soffermandosi sulle precarie condizioni socio-economiche del ragazzo, per poi passare alle questioni pratiche. Alla fine la preside Sisca avrebbe prescritto «esplicitamente» alla vicaria Muscò di occuparsi di aiutare il pupillo nelle prove, nel caso coinvolgendo i commissari d'esame ad adoperandosi per ottenere in anticipo le tracce d'esame. Sisca afferma di non voler mettere in difficoltà l’insegnante perciò non si farà dare un solo argomento da chiedere all’esame ma un «ventaglio», tre o quattro argomenti, «in modo che lui se li prepara».
L’incontro col vescovo
Stando alle indagini dei militari, il neo nominato (all’epoca) vescovo Parisi avrebbe avuto il numero della preside da un parente e l’avrebbe contattata il 14 maggio 2022 per darle appuntamento quel pomeriggio nel Duomo di Crotone. Nel corso dell’incontro il prelato avrebbe perorato, stando alle intercettazioni, la causa di un ragazzo che aveva bisogno di un diploma per avere maggiori possibilità occupazionali. Il gip sottolinea il particolare che il diploma «appariva uno strumento da conseguire e non l'esito meritocratico di un adeguato cursus studiorum». Che il candidato in questione fosse Ciurleo sarebbe apparso chiaro due giorni dopo, nel corso di una telefonata tra la preside Sisca e la vicaria Muscò durante la quale la dirigente avrebbe riportato le parole testuali riferite dal neo vescovo. Il religioso avrebbe voluto dare maggiore incisività alla vicenda perché il ragazzo aveva bisogno di un diploma per accedere ad un'attività lavorativa, aspetto, quest'ultimo, del quale il sacerdote si sarebbe occupato personalmente.
Un dialogo, quello con Parisi, che, a detta del gip, la preside avrebbe più volte tirato fuori per «esercitare pressione» su tutte le persone coinvolte nel diploma di Ciurleo.
Secondo il gip questa raccomandazione sarebbe l’esempio di un «consolidato circuito clientelare» della dirigente Sisca che avrebbe portato a varie sponsorizzazioni come quella di Vincenzo Luigi Maria Basile nei confronti di Daniela De Fazio o dell'ex dirigente comunale Gianfranco De Martino, sponsor della figlia in un concorso scolastico per l'aggiudicazione di un progetto. La ragazza non aveva presentato la candidatura in tempo e la sua domanda sarebbe stata inammissibile. Nonostante questo era stata accolta e si era collocata in posizione utile per l'aggiudicazione del progetto ed aveva meritato un punteggio pari a "23,5", quando, stando alle accuse, non si era provveduto ad alcuna specifica valutazione della candidatura della ragazza.


