Armi, rilevatori di microspie e fiumi di droga: quattro arresti nel Vibonese

VIDEO | Sequestrata cocaina e marijuana, piantagioni, migliaia di euro in contanti e apparecchiature per rilevare la presenza di microspie. Tre le attività portate a termine dai carabinieri della Compagnia di Tropea e delle locali Stazioni dell’Arma

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di Redazione
2 ottobre 2019
08:40

Operazione antidroga dei carabinieri della Compagnia di Tropea nel Vibonese. In tre distinte attività di rastrellamento del territorio sono state arrestate quattro persone e sequestrato un ingente quantitativo di sostanza stupefacente, marijuana e cocaina. 

In particolare i militari della Stazione di Limbadi, unitamente al Nucleo Cinofili di Vibo, hanno arrestato in flagranza di reato Danilo Schimio, 27 anni, della frazione Mandaradoni, già gravato da precedenti giudiziari. Deve rispondere del reato di detenzione, ai fini di spaccio, di sostanze stupefacenti. 


 

Nel corso della perquisizione domiciliare estesa anche a un casolare rurale nella sua disponibilità, i carabinieri hanno rivenuto 11 chili di marijuana688 grammi di cocaina, oltre a una pistola semiautomatica Beretta (calibro 7,65), due caricatori, 29 cartucce, oltre 23mila euro in banconote di vario taglio (verosimilmente provento di attività delittuosa), una valigetta in plastica con all’interno un rilevatore di microspie audio e video, sette telefoni cellulari di provenienza furtiva, un passamontagna, un binocolo con visore notturno a infrarossi e tre bilancini di precisione. Tutto il materiale è stato sequestrato e il giovane portato in carcere a Vibo a disposizione dell’autorità giudiziaria. E’ difeso dall’avvocato Francesco Capria.

 

Nel corso dell’ultimo week end i carabinieri della Compagnia di Tropea hanno invece arrestato a Joppolo con l’accusa di detenzione, produzione e coltivazione illegale di sostanze stupefacenti D.I., 23 anni, giovane del luogo. Aveva realizzato in un terreno attiguo la sua proprietà una serra per la coltivazione di una piantagione di marijuana composta da 52 esemplari dell’altezza variabile tra mt 1,30 e 1,50. La perquisizione è stata quindi estesa a un casolare rurale dove sono state rivenute altre 30 piante della stessa sostanza in fase di essiccazione. La marijuana è stata distrutta e il giovane posto agli arresti domiciliari. L’arresto è stato convalidato dal gip del Tribunale di Vibo Valentia, Tiziana Macrì, ma lo stesso giudice ha rigettato la richiesta di arresti domiciliari formulata dal pm in accoglimento della tesi difensiva per mancanza di esigenze cautelari. E’ stato pertanto scarcerato e risponderà a piede libero. E’ difeso dagli avvocati Patrizio Cuppari e Simona Lucia Vecchio.

 

Nel mirino dei carabinieri sono infine finiti anche due cittadini di origine marocchina residenti a Rombiolo. Si tratta di due fratelli di 32 e 22 anni, entrambi nullafacenti con precedenti giudiziari alle spalle. Sono stati arrestati in flagranza di reato con l’accusa di detenzione, ai fini di spaccio, di sostanza stupefacenti. I carabinieri della Stazione di Rombiolo, hanno rinvenuto in seguito a una perquisizione domiciliare, 65 grammi di marijuana suddivise in varie dosi e pronta per essere ceduta. Espletate le formalità di rito, i due marocchini sono stati posti ai domiciliari.

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