Covid, da maledizione a opportunità per la sanità calabrese: pioggia di milioni targati Ue

La Comunità europea ha concesso la possibilità di rimodulare risorse per interventi mai realizzati o di priorità più bassa. Così la Cittadella punta a rafforzare la sanità in Calabria 

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di Luana  Costa
28 luglio 2020
18:50

Una nuova pioggia di milioni si profila all'orizzonte per le aziende sanitarie e ospedaliere regionali. Questa volta però i canali di finanziamento non sono quelli statali ma provengono da una riprogrammazione dei fondi comunitari disposta in questi giorni dalla Regione Calabria. Risorse destinate ad interventi mai realizzati o di un livello di priorità più basso e che ora la Cittadella ha deciso di rimettere sul piatto per rafforzare il sistema sanitario regionale contro sempre possibili e nuove emergenze epidemiologiche.

La riunione alla Regione

La destinazione dei fondi è stata oggi al centro di una riunione convocata al dipartimento Tutela della Salute a cui hanno partecipato anche i direttori delle aziende sanitarie e ospedaliere regionali chiamati a stilare un progetto per il recepimento delle risorse. Denaro quest'ultimo che si andrà ad aggiungere a quello già stanziato dal Governo con il decreto Rilancio ma di cui non si conosce ancora l'importo preciso, certamente si tratta di decine di milioni di euro. L'Unione Europea, infatti, lavorando nel solco della prevenzione ha ammesso la possibilità di rimodulare le risorse comunitarie indirizzandole ad interventi volti al potenziamento della rete territoriale e della rete ospedaliera.


Gli interventi ammessi

Oggi nel corso della riunione sono state illustrate le azioni ammissibili al programma, per lo più interventi tesi al rafforzamento della rete territoriale e, quindi, il potenziamento dei servizi sociosanitari, dell'assistenza primaria, l'acquisto di nuove tecnologie, la creazione di strutture residenziali, servizi per la cura intensiva di anziani e la riabilitazione per persone con disabilità.  

 

Il via libera da Bruxelles

Un faccia a faccia per ora solo interlocutorio in attesa di ricevere le proposte da parte delle aziende che confluiranno in un programma complessivo da sottoporre alla Comunità Europea che dovrà fornire il via libera. Proprio per questa ragione ancora non si conosce la consistenza finanziaria precisa dal momento che l'ultima parola spetta a Bruxelles.

 

Giornalista
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