Il dramma

Reggio, muore a 51 anni dopo una polmonite: la Procura apre un fascicolo dopo la denuncia dei familiari

La donna è deceduta dopo il trasferimento d'urgenza all’ospedale di Catanzaro. Secondo i suoi congiunti sarebbe stata «lasciata nel corridoio, senza cure specifiche, per due giorni»

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di Elisa Barresi
6 marzo 2024
11:26

Prima i sintomi influenzali, poi il peggioramento nonostante le cure domiciliari, l'arrivo al pronto soccorso del Grande ospedale metropolitano con una diagnosi di polmonite bilaterale ad aggravare il quadro di una malattia autoimmune. La paziente è morta a soli 51 anni e la sua famiglia ha sporto denuncia: la Procura di Reggio Calabria ha aperto un'inchiesta e disposto il sequestro della salma di una donna che, per i suoi familiari, sarebbe vittima di un caso di malasanità. 

Il dramma

Facciamo un passo indietro. Il racconto di un padre e una figlia costretti a denunciare un presunto caso di malasanità. Una moglie e una madre è morta, secondo quanto denunciato, per la «negligenza dei medici e sanitari intervenuti nell’iter».  


La donna era in cura in quanto affetta da una forma grave di Lupus -malattia cronica infiammatoria di natura autoimmune- e quello che inizialmente poteva apparire come un normale stato influenzale, nei giorni è peggiorato. Fino a quando anche i farmaci somministrati non sortivano più effetto. Dalle visite mediche domiciliari è emersa la necessità di approfondire le condizioni della donna che ormai presentava gravi difficoltà respiratorie. Una lastra ha cristallizzato tutti i sospetti e le paure. Una polmonite bilaterale ha fatto scattare la corsa al Pronto soccorso.  Qui, dato il quadro clinico, data anche la patologia già conclamata è immediatamente ricoverata.  

La denuncia dei familiari 

Da qui in poi la denuncia dei familiari è netta. «Per i due giorni successivi, nonostante la gravità delle condizioni e le vibranti proteste dei familiari» la donna sarebbe stata «lasciata nel corridoio, senza che le venisse somministrata cura specifica o fossero fatti specifici accertamenti. Solo dopo due giorni veniva collocata in una stanza, ma qui le condizioni continuavano a peggiorare ma, nonostante questo, passavano altri due giorni prima che venisse fatta una Tac».

Ed è qui che secondo quanto denunciato alla Procura che sarebbe arrivata la prima pessima notizia. Dopo i primi giorni e il ricovero al reparto di pneumologia, il referto della Tac avrebbe accertato «polmone destro collassato e pleurite».

Questo avrebbe reso necessario ausili per favorire la respirazione. È in questa fase che i familiari, che hanno regolarmente effettuato le visite al reparto, avrebbero notato un «stato di abbandono della paziente che doveva pure elemosinare qualche goccia di acqua durante la visita». Continua a leggere su Il Reggino

 

Giornalista
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