’Ndrangheta

Ergastolo cancellato per Mario Gatto, esponente del clan degli “italiani” di Cosenza

Dopo una lunga battaglia legale, la Cassazione ha annullato il fine pena mai rideterminando in 30 anni di reclusione la pena per tre omicidi 

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di Antonio Alizzi
29 marzo 2024
16:59

A conclusione di una battaglia legale durata 8 anni, le Sezioni Unite della Suprema Corte di Cassazione hanno annullato il “fine pena mai” per Mario Gatto, già esponente del clan degli “italiani” di Cosenzarideterminando la pena a 30 anni di reclusione.

La questione tecnica proposta – per primi – dagli avvocati Paolo Pisani e Cesare Badolato, e accolta dall’Alto Consesso, si fondava su una tesi che rappresenta un “novum” nel panorama giurisprudenziale italiano: la diminuente prevista per il rito abbreviato ha soprattutto carattere sostanziale, e non solo processuale.


Sulla scorta di tale tesi, accolta dagli ermellini, l’ergastolo per Mario Gatto è stato cancellato, e la pena perpetua è stata sostituita con la pena di 30 anni di reclusione, in relazione agli omicidi di Vittorio Marchio, Enzo Pelazza e Antonio Sena (alias Mammasantissima), per i quali Gatto era stato condannato alla pena dell’ergastolo. I due penalisti hanno espresso soddisfazione per il risultato raggiunto.

 

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