Indagini in corso

Morto in strada a Fuscaldo in attesa dell’ambulanza, la salma del 55enne riesumata per l’autopsia

Il corpo del direttore della banda Gianni Mazzei è stato portato a Cosenza per eseguire esami irripetibili, volti a stabilire l'esatta causa del decesso ed eventuali connessioni con i tempi dei soccorsi. Sul registro degli indagati sono iscritti nove operatori sanitari

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di Francesco Frangella
28 settembre 2023
18:26
Gianni Mazzei
Gianni Mazzei

Come anticipato qualche giorno fa, nella giornata odierna si sono svolti gli esami “irripetibili” disposti dalla Procura della Repubblica di Paola, utili a far luce sulla morte, a Fuscaldo (sul Tirreno cosentino), del 55enne Gianni Mazzei, lavoratore e musicista, direttore della banda del paese, amato marito e padre di famiglia, figlio e fratello adorato, che per un malore accusato mentre era a passeggio  – in un pomeriggio di agosto – ha visto sfumare ogni orizzonte davanti ai suoi occhi, nell’attesa di un intervento che, per quanto reso possibile dalla tenacia di chi gli ha fatto, letteralmente, battere il cuore fino all’arrivo dei primi soccorritori, si è rivelato inefficace sia sul piano delle tempistiche, sia su quello delle competenze necessarie alle prime cure.

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Una situazione che ha indotto i familiari a sporgere formale denuncia, che accolta in tribunale, ha dato avvio ad un iter che vede indagate, a vario titolo, nove persone, i cui legali erano presenti quest’oggi – insieme a quello della famiglia e alla moglie dell’uomo – al giuramento dei periti, incaricati dalla pm Maria Porcelli, di eseguire l’autopsia.


Estumulata dal cimitero di Fuscaldo in mattinata, la salma è stata quindi tradotta a Cosenza, dove i dottori Bernardo Silvio Cavalcanti e Vannio Vercillo, rispettivamente medico legale e anatomopatologo, hanno indagato sia le cause del decesso, sia le eventuali connessioni della morte con la tempestività dei soccorsi, cercando di comprendere se la tipologia degli stessi è stata consona alla patologia accusata e se, diversamente, praticando le cure adeguate, poteva essere salvato.

Erano presenti la signora Sonia Leta, moglie di Gianni Mazzei, l'avvocato Ennio Abonante, in rappresentanza delle parti offese, nonché gli avvocati dei nove indagati, Luca Fiorita Sabrina Mannarino, Erik Siciliano, Arianna Bartolo, Giuseppe Bruno, Luciano Vommaro e Francesco Sapone, componenti dell'equipaggio dell'auto non medicalizzata giunta dopo quarantasei minuti dalla chiamata, il personale della ambulanza partita dalla PET di Amantea, il medico e l'infermiere dell'elisoccorso e l'operatore della centrale operativa del 118 che ha ricevuto la chiamata ed ha inviato i soccorsi.

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