Estorsione ai pescatori di Vibo Marina, chiesto il processo

Il gup distrettuale ha fissato l’udienza preliminare per valutare la richiesta della Dda di Catanzaro
di G. B.
30 ottobre 2017
12:55

L’estorsione ai danni dei pescatori di Vibo Marina approda dinanzi al gup distrettuale di Catanzaro. Il giudice, Assunta Maiore, il 30 novembre prossimo dovrà infatti esaminare la richiesta di rinvio a giudizio avanzata dal pm della Dda di Catanzaro, Annamaria Frustaci. Le indagini sono state condotte sul “campo” dalla Squadra Mobile di Vibo Valentia. Nel gennaio scorso sono quindi scattati tre arresti. Il rinvio a giudizio è stato chiesto per: Rosario Primo Mantino, 42 anni, di Vibo Marina; Francesco Fortuna, 23 anni, pure lui di Vibo Marina; Rosario Pompeo Tavella, 27 anni, di Vibo Marina.

 


La Provincia di Vibo Valentia ha deciso di costituirsi parte civile affidandosi all’avvocato Francesca Lo Bianco. Parti offese pure il Comune di Vibo Valentia ed i fratelli Adriano e Francesco Gambardella.

 

Secondo le indagini della Squadra Mobile di Vibo Valentia, con il coordinamento della Dda di Catanzaro, il 13 giugno 2015 due persone avrebbero partecipato – armate di bastoni – all’aggressione nei confronti di un pescatore. Le condotte di violenza e minaccia in danno delle persone offese (i fratelli Gambardella) sarebbero avvenute all’interno del porto di Vibo Marina al fine di costringerle, con metodo mafioso, a consegnare quantità di pescato - tonni da 30 chili ciascuno - senza il versamento del corrispettivo.

 

La condotta estorsiva sarebbe stata posta in essere “in luogo pubblico, alla presenza di numerose persone, addirittura nelle vicinanze della Capitaneria di Porto, con esplicito riferimento al controllo illecito e mafioso del mercato ittico di Vibo Marina”. A rafforzare l’impianto accusatorio, le “dichiarazioni delle vittime ed i riscontri intrinseci ed estrinseci di attendibilità costituiti dalle registrazioni del sistema di videosorveglianza installato nei pressi del luogo dell'aggressione, le dichiarazioni testimoniali di persone presenti ai fatti e i danneggiamenti alle auto delle persone offese la notte precedente l'aggressione”.

 

Rosario Primo Mantino viene ritenuto dall’accusa vicino sia al clan Tripodi di Porto Salvo, sia al gruppo dei Piscopisani. Anche Rosario Tavella viene ritenuto vicino ad ambienti della criminalità organizzata, tanto che sul suo conto il collaboratore di giustizia Raffaele Moscato (elemento di spicco dei Piscopisani e nativo proprio di Vibo Marina) ha dichiarato che si tratta di  “un ragazzo di Vibo Marina che si metteva a disposizione quando gli chiedevo qualche cosa, come ad esempio darmi le chiavi di casa. Insieme a Francesco Fortuna (altro indagato) frequentava casa mia – ha dichiarato Moscato - e di mio fratello”. 

 

G.B.

Giornalista
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