Fiction su Riace fuori dal palinsesto, Lucano: «Me l’aspettavo»

L’ex sindaco commenta la decisione della Rai: «Uno degli obiettivi era quello di impedire che il messaggio di Riace potesse avere un’eco importante sul piano mediatico»

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9 luglio 2019
19:52
Mimmo Lucano
Mimmo Lucano

“Non sono sorpreso, perché uno degli obiettivi era quello di impedire che il messaggio di Riace potesse avere un’eco importante sul piano mediatico”. Lo ha detto all’Agi Mimmo Lucano, ex sindaco di Riace, commentando le dichiarazioni dell’Ad della Rai, Fabrizio Salini, secondo il quale “non è prevista collocazione nel palinsesto” per la fiction con Beppe Fiorello sul Comune calabrese, diventato il simbolo delle politiche di accoglienza e integrazione dei migranti.

 


“Quella fiction su Riace – ha aggiunto Lucano - andava chiaramente contro tutto quello che si sta verificando intorno al fenomeno dell’immigrazione, avrebbe proiettato un messaggio contrario all’industria della paura e dell’educazione alla disumanità. Era la prima volta in cui, a livello mediatico, si proponeva la storia di una piccola comunità che era rinata ritrovando la sua identità storica, perché la Calabria significa ‘Magna Graecia’, è universalmente conosciuta come terra di accoglienza. E invece oggi – ha sostenuto l’ex sindaco di Riace - si vuole fare passare un messaggio di odio. È assurda l’ostinazione con cui gente disperata viene lasciata senza soccorsi, è assurda l’ostinazione con cui il ministro dell’Interno vuole far passare un messaggio di disumanità. Spero che, quando prenderanno coscienza, tutte le persone della Calabria non accettino più questa situazione, perché l’accoglienza e la generosità verso le persone più deboli sono nella nostra indole e nella nostra storia”.

 

Lucano ha poi osservato: “Ripeto, la decisione della Rai mi dispiace ma non mi sorprende, perché c’è un orientamento mediatico verso un teorema che la nostra esperienza a Riace invece disintegrava facendo prevalere l’umanità alla disumanità. E – ha affermato l’ex sindaco - mi sembra una decisione assolutamente politica”. Infine, Lucano ha rilevato: “Non ho sentito Beppe Fiorello o altri suoi collaboratori, presumo che siano molto amareggiati anche perché la fiction è stata l’occasione per creare rapporti umani che andavano oltre che si basavano su affinità e simili orientamenti, che vanno nella direzione di costruire mondi senza barriere e – ha concluso l’ex sindaco di Riace - fondati sulla fraternità”.

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