Frana di Amantea, sopralluogo della Prociv e il Comune chiede «aiuto economico»

VIDEO | I rocciatori hanno iniziato a far cadere a valle le pietre instabili più piccole. Duecentocinquanta mila euro la somma minima necessaria per la messa in sicurezza

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di Tiziana Bagnato
28 gennaio 2021
20:31

Due le parole d’ordine: celerità ma cautela, non soluzioni tampone, ma piuttosto il più possibile a medio-lungo termine. A dieci giorni dal crollo di un costone delle rupe su cui sorge il centro storico, la tragedia sfiorata e lo sgombero di quaranta persone e tredici nuclei familiari, una delegazione della Protezione civile regionale ha incontrato la triade commissariale di Amantea e fatto un sopralluogo lungo la frana.   

Qui i rocciatori, dopo il primo lavoro di studio, hanno iniziato a far cadere le rocce instabili di  piccole  dimensioni. L’associazione di Protezione Civile Demetra questo pomeriggio ha monitorato l’intera area con i droni in modo dettagliato e certosino. La relazione che riguarda la mappatura delle rocce è stata consegnata, il quadro è completo per potere iniziare i lavori a regime.


Tre gli step che ha indicato il Comune: il primo è la messa in sicurezza per riportare in casa le famiglie sgomberate per motivi precauzionali, stante anche il fatto che l’amministrazione in dissesto non può mantenerne i costi d’albergo, poi la riapertura della viabilità, specie in vista della stagione primaverile ed estiva, e, infine, il lavoro di ancoraggio dei massi più grandi e di eliminazione di quelli instabili.

250mila euro la somma prevista solo per i lavori più urgenti, una cifra che il Comune non può permettersi e per la quale farà appello alla Regione come già anticipato nella riunione tenutasi oggi tra Protezione Civile, Coc e triade commissariale. Presente anche il consigliere regionale Pierluigi Caputo:

«La situazione è abbastanza complessa, il fenomeno è straordinario – ha commentato l’onorevole – siamo qui proprio per capire come mettere in sicurezza la parete rocciosa per garantire il rientro nelle proprie abitazioni dei cittadini sgomberati e rendere la strada percorribile. Con gli uffici della Protezione Civile regionale stiamo valutando quali sono le procedure per garantire tempi rapidi».

Ad ore verrà ripristinata anche la fornitura di gas in quelle aree in cui le tubature erano state danneggiate dallo smottamento. Difficile calcolare con esattezza i tempi di rientro in casa delle famiglie sfollate, seppur per motivi precauzionali, ma la triade ha garantito che, compatibilmente con la garanzia di sicurezza, si cercherà di farlo prima possibile.

 

Giornalista
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