Frane a Capo Colonna, il Mibact interviene con 300mila euro a tutela dei resti a rischio

VIDEO | Sarà realizzata una barriera provvisoria che possa contenere il moto franoso. Dovrebbero seguire i lavori per un'opera più stabile di competenza della Regione ma per i quali si prospettano tempi troppo lunghi 

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di Francesca Caiazzo
21 febbraio 2021
12:50

Il Mibact interverrà in somma urgenza sul promontorio di Capo Colonna, dove l’ondata di maltempo del 21 novembre scorso, unita ai già noti fenomeni di erosione costiera, ha causato frane e smottamenti che mettono a rischio i reperti del parco archeologico. È quanto disposto da un provvedimento firmato a fine gennaio da Francesca Casule, soprintendente per le province di Catanzaro e Crotone, a seguito di incontri tecnici e sopralluoghi sull’area interessata. Le maggiori criticità, come già evidenziato, si registrano alle spalle della chiesetta della Madonna di Capo Colonna, nella parte più estrema del promontorio, sul ciglio della falesia, dove insistono resti di muri di epoca romana.

Intervento temporaneo

«A seguito del tavolo tecnico voluto dall’allora sottosegretario Anna Laura Orrico, il Mibact – spiega l’assessore comunale all’Urbanistica di Crotone, Ilario Sorgiovanni - stanzierà quasi 300 mila euro per intervenire con somma urgenza, per consolidare la falesia alle spalle della chiesa della Madonna di Capo Colonna. Verrà realizzata una barriera radente provvisoria che possa fermare un po’ il moto franoso». A questa soluzione temporanea, dovrebbero seguire «delle opere più stabili che sono di competenza regionale».


A tal proposito, nelle casse regionali, ora ci sono complessivamente 3,2 milioni di euro: agli 1,8 milioni già previsti da tempo e destinati alla realizzazione di una barriera soffolta– ricorda ancora Sorgiovanni -, si sono aggiunti, a seguito del tavolo tecnico, altri 1,4 milioni di euro per la barriera radente.

Dalla Regione tempi troppo lunghi

Ma i lavori necessari non potranno essere avviati a breve termine. «Nel corso del tavolo tecnico, la Regione Calabria – spiega ancora Sorgiovanni - non è parsa convinta di poter agire in somma urgenza per questioni burocratiche, tecniche e di vincoli ambientali, ma questo potrebbe inficiare l’intervento del Mibact. I tempi indicati dalla Regione potrebbero sforare anche l’anno e mezzo, ma non possiamo permetterci tutto questo tempo perché sappiamo quali sono le condizioni del promontorio di Capo Colonna». Il Comune di Crotone, dunque, non intende aspettare ulteriormente: «Faremo pressione per accelerare gli interventi della Regione».

Giornalista
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