L’incontro

Fuochi d’artificio, i carabinieri nelle scuole: «Attenti ragazzi, i botti illegali possono essere micidiali»

Ai più giovani è stata spiegata la pericolosità di quelli inesplosi che possono comportare mutilazioni o gravi lesioni. Illustrate anche le attività svolte dagli artificieri

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di L. C.
22 dicembre 2022
22:00

Nel periodo delle festività natalizie si torna a parlare di fuochi d’artificio. Per far capire al meglio la loro pericolosità, gli artificieri antisabotaggio dei carabinieri del Comando Provinciale di Catanzaro, sono impegnati giornalmente anche sul fronte della prevenzione.

In questi ultimi giorni dell’anno, sono stati organizzati incontri informativi negli istituti scolastici di ogni ordine e grado della provincia di Catanzaro e nelle caserme dell’arma di Soverato, Lamezia Terme e Catanzaro, per sensibilizzare i più giovani sul corretto utilizzo dei fuochi d’artificio di libera vendita e sui pericoli derivanti dalla produzione, acquisto e uso di quelli illegali. L’attività informativa, con finalità preventive, si è svolta direttamente nelle scuole e nelle caserme con vere e proprie dimostrazioni pratiche, che hanno fatto toccare con mano ai giovani la micidialità dei fuochi d’artificio non conformi alle norme di legge.


È stata evidenziata, inoltre, la pericolosità dei “botti” inesplosi, che pur se alla vista sembrano innocui, se raccolti ad esempio per essere riaccesi, possono esplodere e causare mutilazioni, gravi lesioni personali o addirittura la morte. Gli artificieri antisabotaggio dei carabinieri sono chiamati al disinnesco degli ordigni artigianali e regolamentari rinvenuti, alla “bonifica” dei luoghi o dei mezzi di trasporto nei quali si teme possano essere stati occultati esplosivi, al supporto all’arma territoriale nelle attività di polizia giudiziaria riguardanti gli esplosivi, acquisire fonti di prova a seguito di esplosioni di ordigni e, con i medesimi compiti, possono operare anche in missioni militari ed operazioni di pace all’estero.

Per gli interventi più rischiosi, viene oggi impiegato il “robot” terrestre, trasportabile e interoperabile chiamato TIGR (Trasportable Interoperable Ground Robot), che comandato da una console di pilotaggio da remoto consente di intervenire a distanza di sicurezza su qualsiasi potenziale pericolo esplosivo, disarticolandolo con un colpo sparato dal cannone ad acqua di cui è dotato. Gli artificieri dell’arma, posti alle dirette dipendenze dei Reparti Operativi dei Comandi Provinciali di appartenenza, sono dislocati capillarmente su tutto il territorio nazionale, in modo da garantire piena interazione con le altre componenti dei reparti territoriali e speciali.

Giornalista
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