Il Tribunale del Riesame di Catanzaro ha accolto il ricorso presentato dall’avvocato Pasquale Di Iacovo in rappresentanza di Alessandro Forastefano, disponendo l’annullamento del provvedimento di sequestro che aveva colpito le quote aziendali delle società Good Fruit s.r.l. e Sibari Trasporti s.r.l.. I giudici hanno ritenuto infondata la gravità indiziaria a carico dell’indagato e del di lui fratello pure indagato Forastefano Pasquale, disponendo la restituzione dei beni.

La decisione arriva a seguito della sentenza della Suprema Corte del 12 marzo scorso, che aveva annullato con rinvio una precedente ordinanza di rigetto. Nel merito, il collegio ha riscontrato l’assenza di elementi indiziari che collegassero Alessandro Forastefano alla gestione dei mezzi utilizzati per presunti traffici illeciti tra Germania e Italia e Forastefano Pasquale all'utilizzo del critptofonino.

Inoltre, secondo i magistrati, «le somme utilizzate per l’acquisto delle quote societarie sono compatibili con le entrate familiari documentate». I versamenti effettuati nel triennio 2017-2019, pari a circa 160.000 euro, risultano in linea con gli esborsi sostenuti per l’acquisto delle partecipazioni societarie, stimati in poco più di 106.000 euro.

Il provvedimento dispone la revoca integrale del sequestro dei compendi aziendali e delle quote societarie, riconsegnandole alla piena disponibilità dell’indagato. Non è prevista la condanna al pagamento delle spese processuali perché il procedimento si e' concluso a favore dell'indagato.

Il Tribunale ha concluso che «non emergono elementi sufficienti per sostenere la sussistenza del reato ipotizzato» e ha escluso che le attività economiche coinvolte fossero strumentali a condotte illecite.