Dramma nel Catanzarese

Montepaone, muore a 23 anni in attesa dell’ambulanza. Un medico del 118: «Soccorsi in ritardo, colpa del disastro sanitario»

Sono passati 18 minuti prima che sul posto arrivasse un mezzo ma senza medico a bordo. Disposta l'autopsia. Saverio Ferrari, delegato sindacale del Smi: «Noi operatori non abbiamo alcuna responsabilità. Chi di dovere dovrà individuare gli artefici di questo sfascio»

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di Redazione
22 agosto 2023
11:45
Saverio Ferrari
Saverio Ferrari

Forse si poteva fare di più per salvare una ragazza di appena 23 anni, deceduta nella propria abitazione a Montepaone, nel Catanzarese, in attesa che arrivasse l’ambulanza. È quanto dovrà accertare la Procura di Catanzaro in seguito alla denuncia presentata dai familiari ai carabinieri. Ne dà notizia la Gazzetta del Sud, dove si legge che, dopo aver contattato il 118, ci sono voluti circa 18 minuti affinché sul posto arrivasse un’ambulanza non medicalizzata proveniente da Isca sullo Ionio. Gli operatori sanitari hanno provato a rianimare la giovane ma purtroppo senza successo. Ora la famiglia chiede di sapere se l’intervento sia stato effettuato con tutti i crismi dell’urgenza. Dubbi che potranno essere sciolti probabilmente dall’esame autoptico ordinato dalla Procura.

Intanto sulla vicenda è intervenuto con una nota un medico del 118, Saverio Ferrari, delegato Smi per la provincia di Catanzaro: «Quando si legge che una ragazza di appena 23 è morta probabilmente, ma lo stabilirà comunque l'autopsia, per mancanza del giusto, doveroso e tempestivo intervento di un'ambulanza medicalizzata - 18 minuti per l'arrivo di un'ambulanza con medico a bordo in un caso di perdita di coscienza sono un'infinità! - chi opera nel servizio di urgenza ed emergenza medica senza distinzione di mansione è colto da un senso di sconforto infinito e profondissimo».


Ferrari sottolinea però le condizioni precarie in cui sono costretti a lavorare gli operatori sanitari impiegati nei servizi di emergenza: «Allo stesso tempo però bisogna dire con assoluta fermezza ed in piena coscienza che noi tutti operatori del 118 non abbiamo alcuna responsabilità per la situazione in cui versa il servizio ormai da quasi quattro anni. Il momento è tristissimo per noi tutti - aggiunge il medico del 118 - oltre che per i familiari della giovane paziente deceduta. Allo stesso tempo chi di dovere avrà l'obbligo di individuare gli artefici di questo "disastro sanitario", al di là dell'episodio specifico, per evitare che in futuro possano riaccadere episodi simili anche perché in questi lunghi quattro anni non è stato purtroppo l'unico».

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