L’iniziativa

Gli studenti dicono No alle intimidazioni contro gli amministratori locali: 4 scuole calabresi aderiscono al progetto

Presentato al Viminale un video di sensibilizzazione sulla tematica con i contributi di 23 istituti scolastici. Il preside dell’Ipsia di Locri-Siderno: «Occorre far capire ai giovani che si tratta di attentati alle libertà democratiche»

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di Tonino Raco
8 dicembre 2023
22:00

Ci sono anche l’Ipsia di Locri-Siderno, l’Istituto d’Istruzione Superiore di Corigliano Rossano, l’Istituto Tecnico Economico di Lamezia Terme e l’Istituto d'Istruzione Superiore Itg-Iti di Vibo Valentia tra le 23 scuole, in tutta Italia, che hanno preso parte a un progetto di sensibilizzazione sul tema del contrasto agli atti intimidatori nei confronti degli amministratori locali, promosso dai Ministeri dell’Interno, della Giustizia e dell’Istruzione e del Merito. «Con i loro contributi - riferisce il Viminale - gli studenti hanno valorizzato i delicati compiti svolti dagli amministratori locali, il loro impegno nella gestione della cosa pubblica e il coraggio di chi, nonostante le minacce subite, non ha mai rinunciato al proprio mandato».

Nel corso di un incontro al Viminale è stato presentato un video che raccoglie i momenti più significativi dei lavori realizzati da 23 istituti scolastici. L’occasione, in particolare, è stata quella della riunione dell’Osservatorio nazionale sul fenomeno degli atti intimidatori nei confronti degli amministratori locali, a cui hanno partecipato i Ministri dell’Interno, Matteo Piantedosi e della Giustizia, Carlo Nordio, i sottosegretari all’interno Wanda Ferro, per l’Istruzione e il Merito, Paola Frassinetti e per la Giustizia, Andrea Ostellari, insieme ai rappresentanti dell’Anci, dell’Upi e dell’Associazione ‘Avviso pubblico’.


«Bisogna intanto fare i complimenti a questi ragazzi - ha commentato il prefetto di Reggio Calabria Clara Vaccaro, presente all’IPSIA di Locri dove è stato seguito l’evento in collegamento web con il Viminale - mi sono emozionata guardando il video che è stato da loro realizzato. Il messaggio concreto che i ragazzi vogliono dare è quello di non girarsi dall’altra parte e quindi essere parte attiva di una comunità che per reagire deve necessariamente fare qualcosa».

Messaggio ribadito con forza anche dal preside dell’IPSIA Gaetano Pedullà: «Occorre non solo un lavoro di repressione ma anche di sensibilizzazione che parta dai banchi di scuola. Si tratta - ha spiegato - di un progetto di educazione civica che ha visto coinvolti gli studenti nella sensibilizzazione riguardo a una tematica di scottante attualità, una questione di vitale importanza per la tenuta delle istituzioni democratiche. Purtroppo è un fenomeno di cui non si parla mai abbastanza, quelli che noi conosciamo sono forse i fatti più eclatanti. Occorre sensibilizzare le giovani generazioni affinché capiscano che si tratta di un attentato alle libertà democratiche perché significa in sostanza privare le comunità locali di una propria rappresentanza, condizionando l’agire amministrativo».

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