Imponimento, l’ex assessore regionale Stillitani si difende davanti al gup

L'imprenditore ed ex sindaco di Pizzo è accusato di essere «uomo politico di riferimento dei clan». Avrebbe consentito al sodalizio criminale di infiltrarsi negli affari relativi alla gestione delle strutture turistiche 

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di G. B.
8 maggio 2021
09:53
Francescantonio Stillitani
Francescantonio Stillitani

È durato diverse ore l’interrogatorio dell’ex assessore regionale – ed ex sindaco di Pizzo – Francescantonio Stillitani, 67 anni, comparso dinanzi al gup distrettuale di Catanzaro, Francesco Rinaldi, nel corso dell’udienza preliminare. Stillitani ha cercato di fornire le sue spiegazioni in ordine alle contestazioni ed ha respinto le accuse ripercorrendo la propria carriera di politico ed imprenditore creatore di villaggi turistici, adducendo argomentazioni – per respingere i contestati rapporti con il clan Anello di Filadelfia – il cui contenuto è naturalmente coperto da segreto essendo le udienze preliminari chiuse al pubblico ed alla stampa. Stillitani ha risposto alle domande delle difese, gli avvocati Enzo Gennaro e Vincenzo Comi, dei pm Antonio De Bernardo e Chiara Bonfadini e del gup.

È stato lo stesso indagato a chiedere di essere sentito. Concorso esterno in associazione mafiosa è l’accusa principale che viene mossa dalla Procura distrettuale ai fratelli Stillitani (insieme a Francescantonio il rinvio a giudizio è stato chiesto anche per il fratello Emanuele), accusati anche di estorsione aggravata dal metodo mafioso, violenza privata e danneggiamento aggravato dal metodo mafioso.


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Giornalista
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