Il racconto si snoda tra Cup telefonico, portale delle prenotazioni, farmacie e infine la trasferta non risolutiva al Mater Domini. Un sistema kafkiano in cui le strutture non comunicano tra loro e i cittadini non sanno a chi rivolgersi
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Quattro giorni per cercare di prenotare una visita di controllo a Germaneto. Tanto ha impiegato un signore di 77 anni e, nel momento in cui vi scriviamo non ci è ancora riuscito. Ma procediamo con ordine. Il signor A.T. nel 2010 è stato operato per un tumore alla parotide destra nel reparto di chirurgia maxillofacciale di Germaneto.
Per fortuna il tumore si è rivelato benigno ma, da allora, come stabilito con l’equipe medica, il paziente si sottopone ogni anno a una ecografia (che fa privatamente visti i tempi lunghi delle prenotazioni) e ad una visita di controllo nella struttura in cui è stato operato.
Negli anni precedenti la visita di controllo veniva prenotata direttamente da un anno all’altro. «Il medico che mi visitava mi faceva l’impegnativa direttamente per l’anno successivo – ci racconta il paziente – con tanto di data già fissata. Io tornavo alla data stabilita, pagavo il ticket e facevo la visita».
Da tre o quattro anni a questa parte, però, «la prenotazione la dovevo fare tramite Cup. La effettuavo telefonando allo 0961.789789. Generalmente chiamavo 20 giorni prima perché sapevo che quelli erano i tempi di attesa per fare il controllo entro l’anno».
L’odissea ha avuto inizio quest’anno. «Ho chiamato al Cup – prosegue il racconto – e mi hanno detto che non facevano più questo tipo di prenotazione. Mi hanno detto di chiamare al centralino di Germaneto. Però al centralino non mi hanno dato delucidazioni, così ho chiamato in reparto e qui mi hanno detto di fare la prenotazione tramite il Cup online da portale prenota.regione.calabria.it».
Ma anche qui niente da fare. Il 77enne, un signore autonomo e molto abile nell’usare la tecnologia, nonostante l’impegnativa fatta dal reparto di chirurgia maxillofacciale l’anno prima, non riesce a prenotare. Appare sullo schermo la sconsolante scritta: “Avviso. Per le prestazioni ricercate non sono disponibili appuntamenti nell’attuale area di ricerca. Vuoi estendere la ricerca su altra area?”.
Il paziente clicca sì, ma invece di estendere la ricerca su altra area appare lo stesso Avviso.
A questo punto non resta che andare in farmacia. Ma anche qui la risposta è negativa. E nessuno sa dare una spiegazione. Gli dicono soltanto che forse la ricetta dell’anno precedente è datata e va aggiornata.
Il paziente, sempre meno paziente, si reca dal medico curante per una nuova impegnativa ma neanche questa risponde ai desiderata del portale per le prenotazioni o al sistema della farmacia.
Al 77enne, una persona autonoma e indipendente, non resta che recarsi allo sportello Cup di Germaneto. E siamo quindi giunti al quarto giorno di tentativi per prenotare una visita di controllo.
In questa situazione kafkiana, dal Cup lo mandano al secondo piano, edificio D2, dove una infermiera gli dà un indirizzo mail al quale spedire l’impegnativa scannerizzata in attesa di una risposta che comunichi la data della visita: segreteria.maxillo@unicz.it.
Ora, il signore in questione è, dicevamo, autonomo, indipendente, possiede e usa la tecnologia. E, cosa non da poco, il suo tumore era benigno quindi la sua ansia è ridimensionata rispetto a chi ha avuto esiti più infausti. È stato sballottato per quattro giorni dal Cup telefonico al centralino, al reparto stesso, al portale, in farmacia, dal medico curante e infine al Cup di Germaneto. Tutte strutture che non avevano mai dialogato tra loro, nessuno conosceva i cambiamenti del sistema, nessuno sapeva dare indicazioni precise. A quanto pare per prenotare diverse visite di controllo ormai non si può più ricorrere al Cup (soprattutto a Germaneto ma anche al Pugliese di Catanzaro).
E se il cittadino in questione fosse stato solo, ammalato, non autonomo, incapace di usare la tecnologia? C’è chi si è operato a Germaneto ma vive a Crotone. I casi sono tanti. Il sistema, invece, è uno solo. Ma funziona male.