L’ex socio di Occhiuto primeggia in una graduatoria del maggio scorso. Dalle intercettazioni dell’inchiesta emergono i contrasti con il governatore per le quote delle aziende. E una frase della moglie all’ex manager di Amaco: «In questo momento hai il potere di farlo cadere»
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Roberto Occhiuto lo ha detto in più di una circostanza che il suo ex socio Paolo Posteraro non è «uno scappato di casa», altrimenti non lo avrebbe scelto come segretario particolare neanche la sua compagna, il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Matilde Siracusano. In effetti la collezione di incarichi pubblici tra il 2017 e il 2024 è notevole, basta scorrere l’elenco fissato nell’informativa della Guardia di finanza del 27 maggio 2025: sono in tutto 17, con importi da 1.471 euro (per il gruppo parlamentare alla Camera di Forza Italia nel 2020) a 94mila euro (la consulenza per Ferrovie della Calabria del 2022).
La selezione per il commissario alla Depurazione
Per l’ex manager di Amaco c’è un altro incarico, al di fuori del contesto dell’inchiesta, che spunta tra le graduatorie di Eutalia, società del ministero dell’Economia e delle Finanze che supporta le amministrazioni centrali e le Agenzie pubbliche nazionali nella gestione dei progetti europei. Proprio Eutalia, nel progetto “Servizio di supporto alla Struttura commissariale per la depurazione delle acque reflue”, «in mancanza di apposito personale interno da dedicare, intende avvalersi del supporto di professionalità specialistiche da reperire sul mercato».
Le call sono diverse: una in particolare riguarda la ricerca di un «esperto middle rapporti con le Istituzioni». Pane per i denti di Paolo Posteraro che ha una lunga esperienza nei rapporti con le istituzioni, specie alla luce dell’incarico che gli è stato assegnato da Siracusano. Così, nella graduatoria pubblicata il 19 maggio scorso, il manager figura al primo posto con 42,67 punti di valutazione complessiva (30 per il curriculum, 12,67 attribuiti al colloquio). Il dato curioso è che l’avviso per l’individuazione del team di esperti nasce, come detto, da un’esigenza della struttura commissariale per la depurazione delle acque reflue e in questa struttura ha un ruolo di primo piano – è il sub commissario nazionale – Antonino Daffinà, professionista che, come Paolo Posteraro, fa parte del cerchio dei più stretti collaboratori del governatore Roberto Occhiuto.
Nulla quaestio sull’esito che ha portato a stilare la graduatoria né sul curriculum. Impossibile, comunque, non notare la circostanza della selezione che premia l’ex socio di Occhiuto nella struttura al cui vertice siede la persona forse di più stretta fiducia del governatore dimissionario. Non si hanno notizie di sviluppi successivi alla compilazione della graduatoria. Posteraro, stando a fonti aperte disponibili sul sito di Eutalia, non figura tra i consulenti della società. L’unica certezza è che quella graduatoria, nella scansione temporale degli eventi, arriva prima che scoppi la bufera dalla Regione e qualche mese dopo gli scossoni societari che mettono a dura prova il rapporto tra Occhiuto e Posteraro.
Le società e i ruoli di Posteraro e Daffinà
Ripartiamo dall’affaire che ha portato ai primi avvisi di garanzia che hanno innescato il terremoto politico in Calabria. Le strade di Daffinà e Posteraro si incrociano, negli atti giudiziari, in alcuni passaggi che non lascerebbero presupporre una particolare vicinanza. I due, anzi, sembrano quasi avversari. A dividerli è la valutazione delle quote di Roberto Occhiuto nelle società da cui vuole uscire. Da una parte c’è l’ex socio (Posteraro, appunto), dall’altra Daffinà nella veste di commercialista a cui il governatore affida il compito di quantificare il valore delle “azioni”.
Il nome di Daffinà compare 27 volte nell’informativa della Guardia di finanza dello scorso 27 maggio che racconta la vicenda degli affari in comune tra Posteraro e il governatore dimissionario, tra i quali la storia della Tenuta del Castello.
La moglie a Posteraro: «Hai il potere di farlo cadere»
A volte viene citato in termini non proprio entusiastici, soprattutto da parte della moglie dell’ex manager di Amaco e Ferrovie dello Stato, che gli sconsiglia di avere a che fare con quel «mondo». Si riferisce alla politica e agli «incarichi fiduciari». Poi aggiunge una frase che i militari sottolineano: «Ti rendi conto che tu in questo momento hai il potere pure di farlo cadere pure dalla posizione in cui sta?». La trattativa è tesa e le conversazioni spesso sono lo specchio di quella tensione. Il dubbio a casa Posteraro è che Daffinà, il professionista a cui si è affidato il presidente della Giunta regionale, potrebbe predisporre una perizia sovrastimata per agevolare il governatore.
Le conversazioni risalgono agli ultimi mesi del 2024, quando la storica amicizia tra Occhiuto e Posteraro pare incrinarsi per questioni economiche e Daffinà, altro membro del cerchio magico sta, per ragioni professionali, dalla parte del politico.
Lo scontro con Occhiuto e l’incarico con Siracusano in bilico
È quello che teme Posteraro in una conversazione: se la sua stima non supera i 50mila euro, quella di “Tonino” potrebbe agevolare Occhiuto. Sullo sfondo ci sono (sempre) gli incarichi ottenuti per via della vicinanza con il presidente della giunta regionale. In particolare quello ottenuto alla Presidenza del Consiglio che, in quel momento (lo scontro sulle quote risale al novembre 2024) pare in bilico. Posteraro dice chiaramente che se finirà in causa con Occhiuto dovrà dimettersi o, comunque, potrebbe essere cacciato. Alla fine il manager non si dimetterà ma, secondo i finanzieri, corrisponderà a Occhiuto un rimborso per le quote di gran lunga superiore a quello ipotizzato. È proprio intorno all’entità di questo rimborso che si gioca parte della sfida sul piano giudiziario: non a caso il governatore ha sollecitato una perizia sul valore delle quote per dimostrare che non ci sarebbero discostamenti dal loro valore effettivo e, dunque, a Posteraro non sarebbero stati elargiti favori in cambio di un trattamento privilegiato.