La regione con il maggior numero di detenuti è la Lombardia seguita da Campania, Sicilia e Lazio. Nel rapporto si sottolinea: «Circa 20,2 persone in carcere ogni 10 agenti»
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I detenuti in Italia sono in totale 62.476, distribuiti in 189 istituti penitenziari, a fronte di una capienza regolamentare di 51.182 posti, di cui 4.367 non disponibili. È quanto si legge nel Report della II edizione di "Recidiva Zero", a cura del Censis per il Cnel.
Il maggior numero di detenuti in Lombardia
La regione con il maggior numero di detenuti è la Lombardia (poco meno di 9mila), seguita dalla Campania (7.552), dalla Sicilia (7.050) e dal Lazio (6.704). Tra i 4mila e i 4,5 mila detenuti il Piemonte e la Puglia, mentre le altre regioni registrano numeri più bassi, al di sotto dei 4mila detenuti. Il tasso di affollamento, misurato dal rapporto fra detenuti e capienza regolamentare, è pari a 122,1, fa sapere il Cnel con l'analisi. Le punte più alte superano la soglia di 140. In particolare, in Puglia (149,1), Friuli-Venezia Giulia (147,8), Lombardia (145,5) e Veneto (144,3). Sotto la media nazionale, invece, la Valle d'Aosta (73,5), la Sardegna (86,8) e il Trentino-Alto Adige (100).
Dal 2004 si evidenzia, inoltre, una tendenziale crescita della popolazione carceraria: da 56.068 del 2004 a 61.861 del 2024, il 10,3% in più. Nel 2010 il dato ha raggiunto il suo massimo con 67.961 detenuti presenti. Per quanto riguarda il rapporto fra detenuti e agenti effettivi di polizia penitenziaria, a livello nazionale l'indicatore risulta pari a 20,2 detenuti ogni 10 agenti.
Lavoro e formazione
Tra il 2004 e il 2024, inoltre, il numero totale dei detenuti che lavorano è passato da 14.686, pari al 26,6%, a 21.235, il 34,3%. Il 44,6% in più in 21 anni.
La quota di lavoranti alle dipendenze dell'Amministrazione penitenziaria si è mantenuta sempre sopra l'80% e nel 2024 è stata pari all'85,1%. La crescita dei lavoranti detenuti è stata del 48,6% fra il 2004 e il 2024, mentre nell'ultimo anno si è registrato un incremento del 6%. Fra le tipologie di lavoro, c'è una concentrazione nei servizi d'istituto (il 70,7% è impegnato in questa tipologia), mentre il 5,4% lavora in istituto per conto di cooperative o imprese, il 5,3%, essendo in regime di semilibertà, lavora in proprio o per conto di datori di lavoro esterni e il 5% si occupa della manutenzione dei fabbricati.
Per quanto riguarda la frequenza di percorsi di istruzione di primo e secondo livello, nell'anno scolastico 2023-2024, si sono registrati poco più di 19 mila detenuti, il 31,3% delle persone presenti nelle carceri italiane, si legge ancora nel report. In crescita poi la partecipazione a corsi di laurea organizzati dalle università che aderiscono alla Conferenza nazionale dei delegati dei rettori per i Poli universitari penitenziari (Cnupp). Nell'anno accademico 2023-2024 sono risultati iscritti 1.707 detenuti in generale, di cui 1.509 in carcere. In 39 hanno conseguito la laurea nel 2023. Nel 2024, inoltre, sono stati organizzati corsi di alfabetizzazione e apprendimento dell'italiano ai quali hanno preso parte 4.580 detenuti stranieri, il 23%.