Incendio doloso al Parco archeologico di Sibari, il sindaco di Cassano: «Combattiamo insieme»

È quanto ha dichiarato Giovanni Papasso dopo la denuncia del direttore Filippo Demma. In questi giorni le fiamme hanno distrutto la vecchia baracca all'interno dell'area 

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di Redazione
24 agosto 2021
14:48

«Esprimo a nome della città di Cassano piena solidarietà e vicinanza al direttore del Parco e del museo archeologico nazionale di Sibari per quanto sta accadendo in queste settimane. Siamo al suo fianco sia contro il malaffare sia nella battaglia per riportare l’antica Sybaris nel posto che merita tra i più importanti siti culturali del mondo».

 


È quanto ha dichiarato il sindaco, Gianni Papasso, dopo la denuncia del direttore del Parco di Sibari Filippo Demma. In questi giorni, infatti, un incendio di chiara natura dolosa ha distrutto la vecchia baracca posta nei pressi dell’area archeologica di “Prolungamento strada” che, mentre era in attesa di essere abbattuta, veniva utilizzata illecitamente per lo sfruttamento della prostituzione. Mentre lo scorso luglio il fuoco appiccato alle sterpaglie confinanti con l’area archeologica ha distrutto una serie di pini rischiando di interessare anche il parcheggio delle vetture in visita al sito archeologico. 

 

«Una situazione - ha commentato ancora Papasso - insostenibile soprattutto se si tiene conto che è in atto una azione di ripristino della legalità sia per quanto riguarda i canoni non pagati per la gestione delle terre di proprietà del ministero, sia contro la prostituzione selvaggia che la polizia ha accertato avvenire in alcune aree archeologiche. Un fenomeno che già la polizia municipale combatte quotidianamente e con un costante impegno grazie alla mia ordinanza emanata nel 2019 per debellare il fenomeno soprattutto dalle zone turistiche».

 

«La mia amministrazione - ha rimarcato il sindaco di Cassano - ha puntato molto su Sibari e non potrebbe essere diversamente visto che è ricca di storia, archeologia e cultura: un brand conosciuto in tutto il mondo ed è per questo che, anzi, bisogna rilanciare e continuare, tutti insieme, a perorare la causa di Sibari patrimonio Unesco. Ecco perché non possiamo non essere con Demma. La cultura è il motore della società civile».

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