La donna è accusata insieme al docente universitario di aver creato un sistema per alterare le liste d’attesa agevolando i pazienti prima visitati nello studio privato
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Torna in libertà Maria Battaglia, segretaria dello studio privato di Vincenzo Scorcia, docente universitario e primario del reparto di oculistica dell’azienda ospedaliera universitaria di Catanzaro.
Nelle scorse settimane, Maria Battaglia, insieme al professionista, è rimasta coinvolta nell’inchiesta della Procura di Catanzaro che ipotizza irregolarità nella gestione delle liste d’attesa e degli interventi chirurgici eseguiti nel presidio ospedaliero Mater Domini. La donna è accusata insieme al docente universitario di aver creato un sistema per turbare il servizio sanitario pubblico agevolando i pazienti prima visitati nello studio privato.
Questa mattina, il Tribunale del Riesame di Catanzaro ha annullato l’ordinanza e disposto la revoca della misura degli arresti domiciliari, applicata dal gip nei suoi confronti, accogliendo le istanze dei difensori, Perrone e Spanò, che hanno sostenuto l’insussistenza sia di una presunta consorteria criminale ma anche dei reati contestati a Maria Battaglia.
«È stata fatta piena luce su una vicenda che aveva gettato un’ombra ingiustificata sulla figura della signora Battaglia» hanno dichiarato i due legali. «Questo risultato conferma la correttezza delle sue condotte». I difensori si dichiarano soddisfatti per l’esito del percorso difensivo che, sin dal primo momento, ha puntato a ristabilire la verità dei fatti e a restituire serenità a una donna estranea a ogni ipotesi di illecito.