Inchiesta Waterfront, revocati i domiciliari all’architetto Mangione

Al responsabile del settore Urbanistica dell'ufficio tecnico del Comune di Gioia Tauro il Tribunale della libertà ha annullato anche l’aggravante della finalità mafiosa

di Redazione
20 giugno 2020
13:05

Il Tribunale della Libertà di Reggio Calabria ha annullato l'aggravante della finalità mafiosa e ha revocato gli arresti domiciliari all'architetto Francesco Mangione, responsabile del settore Urbanistica dell'ufficio tecnico del Comune di Gioia Tauro.

La misura cautelare era stata applicata dal gip distrettuale nelle scorse settimane nell'ambito dell'operazione  Waterfront, prosecuzione dell'inchiesta Cumbertazione del 2017 su mafia e appalti a Gioia Tauro.


L'architetto Mangione, estraneo al processo Cumbertazione, era accusato dalla direzione Distrettuale Antimafia di aver usato le sue prerogative di pubblico funzionario per favorire la 'ndrangheta di Gioia Tauro.

Accolti dal Riesame dunque i ricorsi degli avvocati Sciarrone e Milicia. Entro i prossimi 45 giorni saranno rese note le motivazioni.

 

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