Il caso da Praia

Isola Dino in vendita, dopo la “restituzione” ai cittadini una delle società coinvolte ricorre in appello: tutto da rifare

Il giudice per gli usi civici della Calabria aveva annullato il contratto di compravendita del 1962. Ma con il nuovo atto è stata rinviata così l'esecuzione della sentenza

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di Francesca  Lagatta
24 maggio 2022
21:47
L’isola Dino, simbolo della città di Praia a Mare
L’isola Dino, simbolo della città di Praia a Mare

L'isola Dino è tornata ai praiesi, anzi no. A qualche settimana dalla notizia che aveva riempito di gioia i cittadini, la società "Mara Srl" ha proposto ricorso in Appello, rinviando l'esecuzione della sentenza di marzo scorso. Il magistrato per gli usi civici della Calabria aveva accolto le istanze della "Isola Dino Srl" e aveva dichiarato la nullità dell'atto di compravendita dell'isola stipulato nel 1962, riconoscendo come gli usi civici gravassero da sempre sul bene. La società facente capo a un imprenditore di origini campane, a lungo gestore del bene, aveva citato in giudizio l'ente guidato dal sindaco Antonio Praticò dopo che nel 2005 la Regione Calabria aveva dichiarato l'isola di natura demaniale civica universale, circostanza che, di fatto, rendeva impossibile qualsiasi tipo di realizzazione. Il sogno di Domenico Palumbo di trasformarla in un attrattore turistico, come fu a cavallo tra gli anni '80 e '90, era sfumato e il Comune di Praia a Mare nel 2005 fu citato in giudizio per non aver specificato l'esistenza degli usi civici nel contratto originario.

Isola Dino, la sentenza

Secondo il commissariato catanzarese, l'isola è sempre stata gravata dagli usi civici e quindi non poteva essere venduta, pertanto secondo il giudice tutto doveva tornare a cinquant'anni fa, a un attimo prima che l'isola venisse ceduta, in un primo momento alla facoltosa famiglia Agnelli. L'atto di vendita è stato quindi annullato e il Comune di Praia è stato condannato alla restituzione del prezzo pagato dalla "Isola Dino Srl" per l'acquisto dell'isola, una somma pari a € 25.822,84 (50 milioni di vecchie lire).


Il ricorso della Mara Srl

La sentenza del marzo scorso sancisce non solo la nullità dell'atto di compravendita dell'isola ma anche di tutti i contratti derivati, cioè anche di quelli riguardanti la gestione degli immobili sorti nel tempo sull'isola. Una delle società interessate, la Mara Srl, ha fatto ricorso per opporsi al verdetto, ritenendo invece che il contratto del 1962 debba considerarsi valido. A stabilirlo sarà un nuovo giudice della Corte di Appello di Roma. Nel frattempo, il Comune di Praia a Mare ha già affidato l'incarico legale per la difesa in tribunale mediante delibera di giunta. Un ulteriore imprevisto che costerà ai cittadini praiesi altri 9mila euro di soldi pubblici.

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