Operazione antidroga

Tremila piante di marijuana coltivate a due passi dal tribunale di Castrovillari: i nomi dei 5 cinesi indagati

Domani l'udienza di convalida del fermo dei cittadini stranieri coinvolti nel maxi blitz della Questura di Cosenza. Sequestrati anche tre quintali di sostanza stupefacente pronta per essere spacciata

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di Antonio Alizzi
19 gennaio 2024
12:36
Il capannone dove si coltivava e conservava la marijuana
Il capannone dove si coltivava e conservava la marijuana

Serre delle Ciavole sarà ricordata agli onori della cronaca come la contrada dove cinque cinesi avevano deciso di realizzare la "centrale della droga" che la procura di Castrovillari e la Dda di Catanzaro hanno scoperto nei giorni scorsi grazie a un'operazione antidroga condotta dalla Questura di Cosenza, a due passi dal tribunale di Castrovillari e a poche centinaia di metri dalla casa circondariale del Pollino.

Domani si terrà la convalida del fermo dei cinque indagati, da ritenere innocenti fino a sentenza irrevocabile di condanna. Allo stato attuale le persone sottoposte al decreto di fermo sono Yizhang Shi, 47 anni, Yinfang Tan, 32 anni, Wei Wang, 36 anni, Shuanhjun Ye, 49 anni, e Yongfen Cheng, 52 anni. Di questi, Ye risulta residente in Olanda, a Breda, mentre Cheng sarebbe dimorante a Castrovillari, ma la polizia lo ha fermato a Salerno, come nel caso di Ye.


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Nello specifico, Shi, Tan e Wang "al fine di cessione a terzi, detenevano all'interno di un capannone industriale in contrada "Serre delle Ciavole" di Castrovillari, sostanza stupefacente del tipo marijuana" per un valore complessivo di 303 chili, "oltre a circa 2877 piante ancora a dimora, di varia altezza, dai 20 ai 90 cm, già in piena infiorescenza, per un peso stimato di circa 189 chili".

Secondo la Dda di Catanzaro, nella persona del magistrato Stefania Paparazzo, e la procura di Castrovillari, rappresentata dal pubblico ministero Luca Primicerio, il rinvenimento di materiale strumentale al ciclo di produzione "ed in particolare di alimentatori di corrente, ventilatori, trituratori deraspatori, lampade da serra, termostati, filtri di aspirazione, un articolato quadro elettrico composto da magnetotermici, multiprese e temporizzatori, aspiratori, tubi di aerazione, centinaia di sacchi e vasi contenuti terriccio oltre a decine di bidoni di fertilizzante liquido", sarebbe destinato a un uso non esclusivamente personale. Contestazione che i magistrati, allo stato, imputano a Yizhang, Yinfang e Wei Wang. 

Ai tre indagati inoltre i magistrati contestano anche che "al fine di alimentare l'opificio industriale" si sarebbero impossessati "di un quantitativo di energia elettrica in corso d'accertamento", che avrebbero sottratto "all'ente erogatore individuato nel Servizio Elettrico Nazionale Spa, valendosi di mezzo fraudolento e usando violenza sulle cose".

Agli altri due inquisiti, sottoposti a decreto di fermo - parliamo di Shuangjun Ye e Yongfen Cheng - gli inquirenti contestano la disponibilità, in via delle Querce a Castrovillari, di 64,9 chili di marijuana, "confezionata all'interno di buste in cellophane e riposte dentro scatoloni imballati e pronti per la spedizione". Durante la perquisizione, effettuata dagli agenti della polizia di Stato, in servizio presso i commissariati di Castrovillari, Corigliano Rossano e in servizio presso la Squadra Mobile di Cosenza, sono stati rinvenuti 3.300 euro in banconote da 50 euro, somme sottoposte a sequestro. 

Domani dunque l'udienza di convalida del fermo. Nel collegio difensivo ci sono gli avvocati Vincenzo Guglielmo Belvedere, Domenico Bove e Gino Moroni.

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