Diario di guerra

La morte in Ucraina ha i capelli rosa della piccola Polina: con i bambini muore anche la speranza

Nei primi sette giorni di combattimenti sono centinaia i minori che sono già stati uccisi dalle bombe russe. Tra le storie che hanno scosso le coscienze anche quella di Iliya, 16 anni, colpito mentre giocava a pallone

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di Enrico De Girolamo
4 marzo 2022
21:35
La piccola Polina, uccisa dai bombardamenti a Kiev
La piccola Polina, uccisa dai bombardamenti a Kiev

Bambini. Muoiono come gli adulti, ma a differenza di loro senza neppure capire perché. Senza neppure averla mai presa in considerazione, la morte.
In una settimana di guerra, in Ucraina, di bambini ne sono morti tanti. A centinaia, secondo una stima che è impossibile scremare dalla propaganda bellica. Ma anche se ne fosse morto uno solo sarebbe troppo.

Di certo è morto Iliya, 16 anni. Stava giocando a pallone a Mariupol, sul Mar d'Azov, città considerata “strategica” nella follia di quelle mappe su cui i generali piantano bandierine sugli obiettivi da conquistare. Giocava insieme a due amici. Poi, la pioggia di schegge o proiettili, conta poco sapere cosa l’ha strappato via da questo mondo. Qualunque cosa fosse, era di metallo. Veloce. Ardente. Letale. Le gambe di Iliya e dei suoi amici sono state maciullate. Lo hanno ficcato nel portabagagli di un’auto ma in ospedale è arrivato morto. Di lui resta una nuova immagine iconica di questa guerra che si combatte nel nostro cortile: il suo corpo breve come la vita che ha vissuto sotto un lenzuolo insanguinato, steso su una barella in una stanza lastricata di piastrelle bianche, mentre il padre gli stringe il volto freddo. E piange. Si dispera. «Figlio mio, figlio mio…».


A scattarla è stato Evgeniy Maloletka, un fotografo dell'Associated Press che ha raccontato al Telegraph quello che ha visto, come riporta il Daily Mail: «L'auto si è fermata in ospedale. Hanno aperto il retro e c'erano due adolescenti. Uno aveva le gambe crivellate di proiettili, sembravano carne cruda. Era Iliya. Era già morto».

È morto anche Semyon, 5 anni, il fratellino di Polina, la bambina di 10 anni uccisa nei giorni scorsi a Kiev durante un bombardamento. Era ricoverato in terapia intensiva per le ferite riportate. Non ce l’ha fatta.

Anche Polina, la sorella che se n’è andata prima, è ormai un’icona. Bellissima, sorridente, con un lungo ciuffo di capelli rosa come zucchero filato a incorniciarle un viso che rivendica futuro e protezione, invece ha trovato l’incompressibile ottusità della guerra che ha sterminato lei con tutta la sua famiglia. Guerra che non guarda in faccia a nessuno. E se ne fotte dei capelli rosa di una bambina di 10 anni.

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