LAC DOSSIER | Donne uccise da chi diceva di amarle e donne vittime di lupara bianca

Nel programma di inchiesta curato da Tiziana Bagnato e Pietro Comito un viaggio nei casi di femminicidio calabresi con un'ampio spazio a quelli dietro cui c'è la mano della 'ndrangheta
di Tiziana Bagnato
30 novembre 2017
18:14

Vittime degli uomini. Vittime di un amore malato, di una vendetta, dell’incoscienza, di istinti primordiali dell’omertà, della mafia. Donne vittime. E’ a loro che è dedicata l’ultima puntata di laC Dossier curata da Tiziana Bagnato e Pietro Comito.


Dal barbaro e crudele assassinio di Fabiana Luzzi, uccisa dal ragazzo che diceva di amarla, passando per la storia di Adele Bruno. Anche su di lei si avventò la “furia dell’amore”, fino a lascarla esanime su un terreno di campagna con il volto sfigurato. E, poi, ancora, le donne fatte scomparire dalla ‘ndrangheta, vittime della lupara bianca, condannate all’oblio, a non offrire nemmeno un corpo su cui piangere. Come Francesca Bellocco, fatta sparire dal fIglio perché aveva intrecciato una relazione con un uomo affiliato ad un'altra cosca di ‘ndrangheta. O, come il clan dei Pesce, che nel 1981 fecero sparire Annunziata che aveva intrecciato una relazione amorosa con un carabiniere.



Storie così diverse eppure così uguali. Con un uomo a decidere di recidere il loro filo della vita, a premere stop  bagnandosi le mani del loro sangue.

 

t.b.

 

Giornalista
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