Asp Catanzaro, stop dei commissari agli appalti senza certificati antimafia

La commissione straordinaria insediata all'indomani dello scioglimento dell'ente per le infiltrazioni della 'ndrangheta sferza gli uffici chiedendo la rigorosa collaborazione nell'acquisizione della documentazione

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di Luana  Costa
24 aprile 2020
17:45

L'argine all'anarchia dilagante negli uffici amministrativi dell'Azienda sanitaria provinciale di Catanzaro campeggia oggi sull'albo pretorio dell'ente. L'ennesimo richiamo contro l'allegra gestione nell'affidamento degli appalti, nella sottoscrizione dei contratti e delle convenzioni che finora è andata avanti al di fuori di ogni dettato normativo, o almeno oltre quelle statuite per prevenire le infiltrazioni mafiose. Una bella grana per un'azienda sciolta proprio a seguito dell'accertata contiguità con la 'ndrangheta e saltata fuori all'indomani dei contagi da Covid 19 registrati nelle residenze sanitarie assistenziali accreditate, appunto, con il sistema pubblico.

 


Al momento della verifica dei requisiti è infatti emerso che l'unica documentazione prodotta dalle cliniche private era un'autocertificazione antimafia che il commissario dell'Asp ed ex prefetto della città di Catanzaro, Luisa Latella, non ha evidentemente ritenuto esaustiva tanto da annullare i contratti sottoscritti in precedenza e obbligare alla consegna dei certificati antimafia, richiesti per legge. 

 

Eppure, qualche intoppo la macchina amministrativa deve averla incontrata se la commissione straordinaria, insediata all'Asp a seguito dello scioglimento dell'ente per infiltrazioni mafiose, ha sentito l'esigenza di pubblicare una nuova, l'ennesima, circolare per chiedere «la scrupolosa e rigorosa collaborazione di tutti gli uffici aziendali». La preghiera rivolta alla "burocrazia" è quella della massima diffusione, anche negli uffici periferici, di tutte le schede, allegate alla nuova circolare, utili questa volta a limitare al minimo l'arbitrarietà nella stipula di contratti o affidamenti che riguardino l'esecuzione di lavori o l'acquisizione di beni e servizi. Insomma, se finora si è continuato a procedere in ordine sparso, d'ora in avanti non sarà più consentito. 

 

Le indicazioni sulle procedure da seguire sono scrupolose così come gli adempimenti a cui d'ora in avanti ogni ufficio centrale o territoriale dovrà attenersi. L'obbligo è perentorio: «Inoltrare richiesta per acquisire l'informativa antimafia prima della stipulazione, dell'approvazione o dell'autorizzazione di qualsiasi contratto o affidamento o atto equivalente o subcontratto che riguarda l'esecuzione di lavori approvvigionamento di beni e servizi».

 

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Giornalista
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